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La ricerca di partenariati per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

RC: 51632
34
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CONTEÚDO

ARTICOLO ORIGINALE

CARNEIRO, Dioclécio Salomão [1]

CARNEIRO, Dioclécio Salomão. La ricerca di partenariati per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento. Anno 05, Ed. 04, Vol. 05, pp. 76-88. aprile
de 2020. ISSN: 2448-0959, Collegamento di accesso: https://www.nucleodoconhecimento.com.br/legge/sviluppo-sostenibile

RIEPILOGO

La ricerca cerca di rappresentare un filone degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, nel suo studio volto a strumentalizzare lo sviluppo della democrazia, basato su partenariati per rafforzare la società civile.  Il problema della ricerca risiede proprio nell’ipotesi che le garanzie e il mantenimento dei diritti fondamentali debbano essere utilizzati come attività dello Stato insieme ai partenariati.  Essa mira, pertanto, al franco interesse per i partenariati come forza trainante per la democrazia partecipativa, oltre alla necessità di meccanismi giuridici sempre più obiettivi e specifici al servizio di queste organizzazioni.  Per questo, abbiamo utilizzato la ricerca bibliografica disponibile in aggiunta alla risorsa elettronica disponibile.  Tuttavia, non è inteso ad esaurire il tema affrontato, tuttavia è possibile concludere in conseguenza di ciò, che i partenariati dello Stato con il settore privato possono fornire garanzie costituzionali per la realizzazione dei diritti sociali fondamentali.

Parole chiave: diritto costituzionale, democrazia, partenariati, sostenibilità.

INTRODUZIONE

La proposta evidenziata dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile cercano in sostanza di affrontare le questioni relative al benessere delle persone, attraverso strumenti che rafforzano la pace universale nello stesso modo in cui dimostra la libertà.  Questi temi si sono aggiunti allo sradicamento della povertà, per quanto riguarda il vertice di questa anomalia sociale con lo sguardo al futuro di cui tutti possono godere delle ricchezze naturali con equilibrio e senza danneggiare ogni generazione futura.

La sfida per lo sviluppo globale si basa sulle prestazioni collaborative e partecipative di tutte le entità sociali, sia nella pianificazione che nell’esecuzione di questo piano impegnato in obiettivi strategici.  Nelle parole delle Nazioni Unite, si vede che la proposta si decide di promuovere la libertà degli esseri umani da ogni fonte di tiranni, povertà, penuria e la ricerca della guarigione, proteggendo così il pianeta. (NAZIONI UNITE, 2019). Con questo allineamento, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile prendono come premessa l’azione audace e trasformativa come un’urgenza per un mondo migliore, collettivamente e con la sensazione che tutti i soggetti possano e debbano camminare insieme verso lo sviluppo partecipato.

1. SVILUPPO SOSTENIBILE E OBIETTIVI. DIRITTI FONDAMENTALI AGENDA DI GARANZIA NEL SDGS

Una breve storia per collocare il lettore che le tematiche legate alla sostenibilità sono punteggiate dagli studi forniti dall’ONU, la cui organizzazione ha il carattere di dirigere e stabilità delle tensioni politiche inerenti alle diverse culture e pensieri dei paesi che formano il globo.  Ciò che si intende per la sostenibilità dello sviluppo, orchestrato dai più diversi studi delle Nazioni Unite, ritrae in sostanza i cambiamenti causati nel clima, essendo evidentemente il risultato e la conseguenza per l’umanità insieme alla crisi della società e dell’ambiente vissuto a metà del ventesimo secolo fino ai giorni nostri. (BARBOSA, 2008).  A tal fine, i fattori che portano al progresso tecnologico e alla prosperità sociale sono temi dell’approccio e della preoccupazione delle Nazioni Unite.

Il record che data la concettualizzazione della sostenibilità nello sviluppo, storicamente è stato consumato in Agenda 21, un protocollo creato alla Conferenza di Rio 92, e successivamente applicato ad altre partecipazioni globali allo sviluppo e ai diritti umani.  Tuttavia, vale la pena notare che questo concetto è perennemente in costruzione come secondo la maggior parte dei ricercatori descrivono il tema, come Carla Canepa (2007), José Eli da Veiga (2005) e Henri Ascelard (1999).  (BARBOSA, 2008).  La rilevanza del soggetto è così diretta e allo stesso tempo complessa che è necessario l’approccio sistemico legato ai risultati che si vuole raggiungere.

È importante evidenziare i rifiuti in una certa misura degli obiettivi sostenibili proposti, avendo visto la provocazione che viene fatta con la definizione standard di sviluppo sostenibile, la cui non decadenza di benessere/soggetto motivato dall’evidente ricerca del modello di equità tra nazioni e generazioni.  (BARONI, 1992).  Pertanto, è in questa attenzione che si cerca la stabilità del sistema di sostegno reciproco tra le nazioni del globo.

Nell’interpretare e scrivere sulla sostenibilità, non si dovrebbe mettere uno a livello intermedio, ma come un potenziale principio che denota le azioni e la pianificazione futura.  Tuttavia, è un diritto fondamentale, che permette di svelare la sostenibilità in un duplice ruolo.  È una fonte, come carattere guida, interpretativo e meditato, ma si adatta anche come norma fondamentale.  (GOMES E HENRIQUE, 2018).  I riflessi basati su questa analisi ermeneutica consentono l’accordo giuridico come al di là dello strumento pratico e filosofico intorno al dovere di essere sostenibile, possibile e che contiene in sostanza il benessere sociale senza tralasciare le generazioni presenti e future.

I documenti e le relazioni generati dalle Nazioni Unite si riferiscono al processo che gli obiettivi per sviluppare il millennio hanno avuto un certo successo, perché hanno favorito la crescita dell’economia, le migliori pratiche politiche e il dovere impegnato del globo di sviluppare, a tal fine un restringimento della povertà estrema, pur avendo persone nel mondo che sopravvivono con meno di 1,25 giorni. (GALLO, 2014). Ed è proprio a questo punto di equilibrio di tensioni politiche, sociali ed economiche che il coinvolgimento e la capacità di articolazione con l’Organizzazione e i paesi di cui la stragrande maggioranza della popolazione mondiale è certamente evidenziata.

È importante evidenziare i vari concetti da cui si integra il “background” per costruire e realizzare l’atto più ampio e necessario di riorganizzazione dello spazio, luogo di insorgenza delle relazioni sociali, al fine di ridefinire queste relazioni in campo politico ed economico, i cui insieme generano risultati di cambiamento dei profili di governo per gli spazi della democrazia e propriamente la funzione dell’esistente dello Stato. (CAMPANHOLA, 2000).  Per quanto riguarda l’influenza generata e sponsorizzata dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, vi è una chiara nozione e comprensione di tale argomentazione, esposizione e capacità di influenza delle opinioni politiche all’interno di uno Stato sovrano, e questo è proprio l’obiettivo principale della formazione dell’opinione come elemento in grado di migliorare le condizioni sociali.

La garanzia della pace, del benessere e della stabilità nel contesto postbellico, ancora una parte storica per il contesto, dipendeva quindi da un concerto tra istituzioni statali, di mercato e democratiche, anche a livello internazionale, sostenuto dagli accordi di Bretton Woods e dalla creazione di istituzioni internazionali.  (NETO E FISCHER, 2018).  La ricerca di un equilibrio incentrato sulle azioni statali integra affatto l’allineamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, poiché hanno un’enorme congruenza per obiettivi al di fuori dell’individuo, ma collettivi in cui nessun governo può rinunciare a non promuoverne l’attuazione.

La partecipazione dello Stato avrebbe come una delle sue forti attribuzioni la promozione della piena occupazione, il rafforzamento dell’economia e il benessere dei suoi cittadini, mentre il suo potere è stato distribuito insieme ai processi di mercato.  (NETO E FISCHER, 2018).  Per quanto sia garantita la totale libertà economica, è importante mediare un mercato prospero in grado di assorbire con qualità il potenziale umano nella generazione di ricchezza sostenibile per le generazioni presenti e future.

I partenariati sono considerati uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite perché è uno degli strumenti più rilevanti per raggiungere gli obiettivi generali nel loro complesso.  L’Obiettivo 17 afferma: rendere forti i meccanismi che realizzano e rivitalizzano i partner a livello mondiale con la sostenibilità verso lo sviluppo.  Tra gli obiettivi specifici figurano i settori della finanza, della tecnologia, della formazione, del commercio, nonché delle questioni sistemiche e della cooperazione nel campo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. (NAZIONI UNITE, 2019).  L’Organizzazione, consapevole dell’ampia necessità di fare affidamento, ad esempio, sulle basi fondamentali dell’economia, continua ad elevare lo stato di questo obiettivo come norma da seguire nei diversi settori dello sviluppo tecnico delle diverse aree della conoscenza umana.

2. DEMOCRAZIA PARTICIPATORY. PROMUOVERE COME ATTIVITÀ DELLO STATO.  TERZO SETTORE

Parlare di democrazia, come unità di ampia partecipazione della società civile organizzata, nella conduzione di decisioni da gestire, di cui lo Stato è titolare delle risorse pubbliche raccolte, ma anche incoraggiando l’atto di organizzare e fornire alla risorsa di assistenza le esigenze più diverse dell’umanità, facendo sì che i dirigenti pubblici e i rispettivi consigli di politica pubblica garantiscano esperienze e competenze nel trattare con la democrazia partecipativa del Brasile oggi.  I consigli, i cui sono distribuiti nella stragrande maggioranza dei comuni brasiliani, fanno questa articolazione dalla fascia federale, essendo presenti nei vari settori che strutturano la società, sia che si tratti di questioni trattate nel campo della salute, dell’istruzione, dell’alloggio, dell’ambiente, dei trasporti, della cultura, tra gli altri, mostrando così la concretezza di questa magnifica realizzazione brasiliana il cui rafforzamento di entità democratiche è presente tra noi.  Il tema principale sarà quello di scommettere sempre di più sul dialogo perenne tra governo e società in un canale pubblico, plurale, dal collettivo all’individuo, in una strada a doppio senso rendendo così l’investimento più equo, più favorevole ed efficiente della risorsa pubblica.  (TATAGIBA, 2005).  E a questo livello che dovrebbe avanzare il più promosso da organizzazioni come l’ONU al fine di guidare le azioni di ogni governo, senza rimuovere la loro sovranità, ma guidandoli sulla strada giusta, dal momento che non ci sono società o comunità cattive, ma cattivi leader.

Solo per chiarire al lettore che il sistema democratico rappresentativo attraverso i partiti, ha intrinsecamente, quando serio, rispettoso e onesto, gli strumenti istituiti per servire la volontà popolare quando necessario la sua manifestazione.  Vale anche la pena notare lo strumento di eccellenza quando è fattibile è il plebiscito, ma anche altri previsti dalla Costituzione brasiliana, che si tratti del referendum, dell’iniziativa popolare e di altri.  (BE-AK, 2008).  Questi strumenti hanno aggiunto alla progettazione di chiari obiettivi di sviluppo non imposti, ma convinti, argomentati e influenzati dall’opinione comune, si sommano come i mezzi più efficienti e veloci per le nazioni, in particolare quelle in pieno sviluppo.  per avere negli obiettivi dello sviluppo sostenibile un altro meccanismo messo a disposizione dei migliori da estrarre dall’idea di inserire tutti in una condizione di pari opportunità.

Come sottolinea (EBERHARDT, 2015), gli strumenti della democrazia tradizionale (partiti, urne e militanti) hanno lasciato spazio all’intervento, alla sorveglianza e al controllo di una cittadinanza informata, attenta e sempre più impaziente.  Questo nuovo attore (cittadinanza impaziente e indignata) occupa non solo le piazze più grandi di tutte le città del mondo, monopolizza anche ogni secondo della radio e della televisione, sia da canali pubblici che privati.  Pertanto, la differenza di questa nuova cittadinanza è che non solo si oppongono, ma propongono anche.

Per questo, l’importanza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sia al di là dello sguardo allo sviluppo, ma anche come oggetto di misurazione dei dati statistici da mettere a disposizione delle popolazioni, poiché è il termometro sociale nel carattere dello sviluppo sociale, economico, scientifico e culturale per esempio.  Si percepisce che in una serie di diversi livelli o fasi di sviluppo il consolidamento della partecipazione dei consigli si manifesta in una traiettoria crescente nella politica di avanzamento di questi sistemi universali di partecipazione popolare, rafforzando così il contenuto graduale della mobilitazione e dell’organizzazione degli attori sociali, e di conseguenza, il modo previsto di agire dei soggetti di governo collegati.  Puntuale, 2008.  Si fa seguito al fatto che non ha senso la mera formalità della creazione di consigli rappresentativi, ad esempio, come strumenti di partecipazione democratica, se non vi sono obiettivi chiari di standard internazionale, che non soffrono gli spettacoli domestici, ma le esperienze di altri paesi accelerano in una certa misura gli sconferi nel perseguimento della sostenibilità, deviando da situazioni negative precedentemente subite da altre nazioni.

Uno dei principali fattori di accelerazione nel processo di trasformazione dello Stato è l’attuale contesto dei grandi cambiamenti avvenuti alcuni anni fa in tutto il mondo, evidenziando i paesi che eccellono nell’accelerare i loro processi di democratizzazione e sviluppo, per quanto riguarda le politiche di globalizzazione, il progresso tecnologico dell’informazione e l’urgente necessità della società civile organizzata di accelerare il suo stato di social welfare.  Le funzioni principali di questo nuovo Stato sono la regolamentazione, la rappresentanza politica, la giustizia e la solidarietà.  Pepper, (1998).  In questo modo, lo Stato si sta allontanando da alcune azioni e ne contrae altre, il che culmina in un cambiamento di comportamento il cui movimento dell’entità pubblica avviene dal produttore diretto di beni e servizi a un istituto universale che è un regolatore e un induttore di sviluppo, o anche in un sistema misto di azioni nell’economia per perorare attraverso un’azione agile , innovativo e democratico del chiaro obiettivo di un’efficienza equa di fronte alle più diverse esigenze sociali.

La riforma proposta da Bresser ha descritto la necessità di limitare lo Stato al fine di limitare alcune attribuzioni, in particolare per quanto riguarda la produzione di beni e servizi e un altro pregiudizio, con minore ampiezza, come agente di regolamentazione, tuttavia implicherebbe l’espansione delle sue funzioni di finanziamento delle organizzazioni pubbliche non statali.  Questa risorsa, d’altra parte, esige tasse per permeare la possibilità del credito inserendo la società come attore principale dello sviluppo economico e di tutti gli altri come conseguenza.  Pertanto, al fine di costruire azioni relative alle esternalità o ai diritti umani fondamentali, esse sono coinvolte, ma mancano di sovvenzioni e strumenti stanziati dallo Stato, al fine di promuovere la competitività esterna nei confronti delle industrie locali, ad esempio. (BRESSER-PEREIRA, 1997).  Questa relazione di lunga data dimostra che la figura dello Stato è necessaria come uno dei principali articolatori della stabilità sociale, attraverso una crescita di qualità, sia nell’occupazione, nella cultura, nella sanità, nell’istruzione e in altri pilastri della realtà sociale.

Para (FISCHER, 1998), innova affermando affermando che le azioni governative lasciano spazio a entità non governative, presentando e applicando proposte decentrurbane, dalle quali passano alle attività comunali che fino ad allora venivano svolte da agenzie federali e statali o subordinate a loro, raccomandando così la partecipazione della comunità a decisioni al di là dell’incursione di entità senza scopo di lucro nella loro operatività.  Poiché è adattato alla realtà delle caratteristiche brasiliane nella sua complessità, dimensione e diversità, oltre alla capacità di democratizzare la fornitura di servizio pubblico in base alle sue esigenze locali.  In questo modo, garantisce il rafforzamento delle organizzazioni del terzo settore come legittimo agente di competenza locale.

Come sappiamo i paesi in via di sviluppo soffrono la hotline della generazione di reddito, e il centro delle esigenze sociali brasiliane può essere ribadito per quanto riguarda il mercato del lavoro, il cui ciclosce perturbazioni derivanti da ragioni di congiunzione strutturale di questo paese.  Si percepisce anche la crescita e la diversificazione, oltre alla moltiplicazione della mancanza di cura per la società, comprendendo altri che non sono solo del mercato del lavoro, ma nei settori della salute, dell’assistenza sociale, dell’istruzione, dei trasporti, del tempo libero, dell’assistenza fisica e mentale.  (RODRIGUES, 1998).  Molti di questi fattori negativi sono presenti non necessariamente a causa di questioni legate all’economia, ma a questioni legate a politiche governative mal pianificate.  Pertanto, in questo scenario, uno strumento in grado di attenuare queste influenze e di fornire ancora un servizio pubblico di qualità oltre alla generazione di reddito continuo e adeguato può essere applicato attraverso l’agenda SDG.

3. LA POLITICA SOCIALE DEGLI EFFETTI DERIVAnte DAGLI SDG.  MANUTENZIONE DELLE GARANZIE FONDAMENTALI DI SOCIETY.  PARTNERSHIPS PER GLI SDGS Come GUARANTOR DEI FUNDAMENTAL SOCIAL ACHIEVEMENTS

Proprio come ogni strumento di miglioramento continuo è necessario per monitorare la reale efficienza a i fini del bisogno sociale, per questo i controlli e le diagnosi attribuiti allo Stato al di là della società civile organizzata stessa sono in grado di dimostrare e sottolineare la necessità di aggiustamenti di condotta nel corso della fornitura del servizio.  Vale la pena ricordare che per diventare fattibile e fattibile, le agende richiedono forme strategiche e meccanismi di governance, utilizzando l’intercolonnealità, la capillarità e l’interscalarità per parametrizzare le azioni territoriali, input quantificabili e valutazione sufficiente a produrre punti di vista di efficacia in correlazione con la sostenibilità dello sviluppo. (GALLO, 2014). Oltre al principale finalismo, lo Stato prevale come un induttore di politiche pubbliche, di cui sono per lo più derivati da agende politiche, questa permeabilità in modo che la società civile organizzata possa agire in tutto il processo democratico di sviluppo sostenibile della società.

Il settore produttivo nella sfera privata segue ogni giorno con un ruolo più chiaro, pienamente conosciuto dagli attori sociali, compresi i governi, la società civile organizzata e lo stesso cittadino che costruisce la sua interpretazione delle pratiche applicate nell’economia, dalla condizione di innovazione e capacità tecnologica.  La trasformazione delle risorse dell’economia, alleata alla capacità di trasformarle attraverso azioni di ordine coordinato da parte dei settori correlati, porta ad un vero e proprio permesso per la trasformazione dello stampo di sviluppo esistente, aggiunge alba nell’intervista con il Centro informativo delle Nazioni Unite per il Brasile (UNIC Rio). (NAZIONI UNITE, 2019).  In questo aspetto, la società matura, concentrando l’asse di sviluppo in tutti gli attori sociali, e non solo cercando come fonte primaria unica ed esclusiva di partecipazione dello Stato all’elemento trainante dello sviluppo sociale per tutti, poiché rende questa partecipazione privata come un altro strumento per incoraggiare la concorrenza dei servizi di base, intermedi o addirittura ad alta complessità , di fronte alle esigenze dei cittadini a costi accessibili e convenienti per gli strati più poveri o meno assistiti.

Tuttavia, l’esistenza della società civile prima dello Stato non implica la necessità dello Stato.  Non vogliamo delegare tutto e in alcun modo per realizzare ai partenariati le attività considerate come attribuzione esclusiva a beneficio dello Stato, ma portare ancora di più la partecipazione della società a rendere democratica possibile la risorsa pubblica, per l’intera popolazione e non al contrario a beneficiare piccole porzioni a favore delle politiche governative.

Il punto forte che (ABBOUD, 2011) porta, è quello di definire che la società civile ha come garanzia di efficacia dei suoi diritti la presenza dello Stato insieme alla legislazione prodotta dai suoi rappresentanti in politica.  In questo modo, lo Stato si presenta come uno strumento per migliorare la protezione dei diritti, così come nella sua delimitazione, oltre alla sicurezza in relazione alle libertà individuali nel tentativo di prevenire il conflitto di radicalità.  Si garantisce pertanto che uno Stato non sia creatore di leggi e obblighi, ma di miglioramento, miglioramento e protezione di questi stessi diritti sociali fondamentali.

Partendo da questa proposta, nella prospettiva di democratizzare il servizio fornito nei partenariati tra lo Stato e il settore privato, vediamo un mezzo per rafforzare i legami tra i cittadini e il loro Stato.  Promuovere cooperative tra il privato e il pubblico, limitate e marcate nelle condizioni e nelle esigenze dell’economia circolare, al fine di condurre forme e modelli volti alla sostenibilità nello sviluppo, concentrandosi sulle regioni o aree meno favorite.  Pertanto, chiarisce le (NATIONS UNITED, 2019), che le condotte di ragionevolezza in materia di sostenibilità interferiscono direttamente nella condizione di disuguaglianza, infrastrutture e resilienza.  Ad esempio, la distribuzione del potere politico influisce sulle decisioni del governo sugli investimenti infrastrutturali.  La resilienza dell’infrastruttura influisce a sua volta sulla resilienza delle persone.  D’altra parte, le infrastrutture deteriorate minano la fornitura di servizi di base, i cambiamenti nella produttività e l’accesso a beni, servizi e opportunità di occupazione, che si traducono in disuguaglianza, che si tratti di opportunità o discriminazioni che interessano le norme, le interazioni sociali e la resilienza.  (ONU, 2019).

CONSIDERAZIONI FINALI

La distribuzione del potere politico nella gestione dello Stato è in grado di determinare i settori degli investimenti e dello sviluppo sociale, quindi l’agenda politica è lo strumento appropriato e democratico per sollevare le pertinenti esigenze sociali per l’inserimento della risorsa pubblica.  A causa di queste scelte per lo più legate all’infrastruttura di cura di base della popolazione, provoca in un certo modo disuguaglianze macro e microregionali all’interno dello stesso spazio geografico continentale come nel caso del Brasile.  I settori o le regioni meglio attrezzati possono garantire una maggiore copertura con la qualità, riducendo così la carenza di soddisfare le esigenze sociali, altrimenti si aggiunge la disuguaglianza tra le popolazioni.  Infrastrutture poco sviluppate limitano l’accesso a beni di consumo, servizi, opportunità di lavoro e reddito, e quindi le disuguaglianze si generano in un circolo vizioso.

Tutta questa disuguaglianza sfrenata, provoca inizialmente una sorta di resilienza dalla quale il ristagno dello sviluppo umano è legato in modo tale da danneggiare con sequelae di lunga inversione nell’ambiente democratico.  Per questi motivi è prudente e necessario ricoprire il servizio pubblico equamente con l’aiuto di entità del settore terzo, la cui forma di partenariati nella somma degli sforzi in grado di cambiare la realtà, sia locale, regionale che nazionale, al fine di accelerare la concretezza degli obiettivi di sviluppo sostenibile.  Così formando una sorta di ancoraggio in grado di registrare reddito, produttività, efficienza, riduzione dei costi e una migliore distribuzione delle azioni statali volte al benessere sociale.

RIFERIMENTI

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[1] Laurea magistrale in Diritto Costituzionale. Diritti fondamentali e democrazia. Bachelor of Law and Accounting.

Pubblicato: Settembre, 2019.

Approvato: aprile 2020.

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Dioclécio Salomão Carneiro

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