ARTICOLO ORIGINALE
REIS, Elisa da Penha de Melo Romano [1], ALVAREZ, Anselmo Prieto [2]
REIS, Elisa da Penha de Melo Romano. ALVAREZ, Anselmo Prieto. Assistenza legale gratuita in diritto processuale civile. Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento. Anno. 07, ed. 04, vol. 03, pag. 05-23. Aprile 2022. ISSN: 2448-0959, Link di accesso: https://www.nucleodoconhecimento.com.br/legge/diritto-processuale-civile, DOI: 10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/diritto-processuale-civile
RIEPILOGO
Questo articolo ha cercato di promuovere una riflessione sistematica dell’assistenza legale gratuita e sulla gratuità della giustizia nella procedura civile. In tale contesto è stata adottata la seguente domanda guida: cosa ostacola, facilita o interferisce con la concessione dei benefici della Libera Assistenza Legale e della Libera Giustizia, in senso lato e in senso stretto, nella concezione procedurale sistematica, di fronte di decisioni giudiziarie di differimento, diniego e revoca della concessione del beneficio? Mirando ad affrontare i concetti, le definizioni, il loro aspetto processuale e la loro applicazione nella fase esecutiva della sentenza. Pertanto, il metodo induttivo è stato utilizzato come strumento di ricerca per Dottrina e Giurisprudenza, al fine di individuare ciò che ostacola, facilita o interferisce nella concessione dei benefici dell’Assistenza Legale. Così, attraverso questa ricerca, è stato possibile osservare che la garanzia di una giustizia gratuita riguarda solo le spese processuali e legali, essendo concesse alla parte purché queste dimostrino la precarietà delle risorse. Pertanto, il codice di procedura civile promuove l’applicazione dell’uguaglianza procedurale per raggiungere la giustizia per tutti coloro che sono svantaggiati e in esclusione sociale e che potrebbero aver bisogno del supporto giurisdizionale statale.
Parole chiave: Assistenza legale, Procedura civile, Accesso alla giustizia, Rispetto della sentenza.
1. INTRODUZIONE
L’articolo intende promuovere una riflessione sistematica sulla Gratuita Assistenza Legale in Procedura Civile, che regola l’istituto della giustizia gratuita, contenuta nel precetto costituzionale della “piena e gratuita assistenza giudiziaria a coloro che si dimostrano insufficienti di risorse” (art. 5, LXXIV, del il CF). Limita la rilevanza di stabilire le differenze tra l’assistenza legale gratuita e la gratuità della giustizia, prevista dal CPC[13]/2015 e dalla Legge sull’assistenza giudiziaria (L. n. 1.060/1950, modificata dalla L. 7.510/1986), e ne affronta vengono analizzati i concetti e le definizioni portati dalla dottrina, gli aspetti normativi sulla persona hypo sufficiente e la sua applicazione nella fase di esecuzione della sentenza.
Cerca di dimostrare l’assistenza legale gratuita ai poveri come strumento utile e necessario per l’accesso della persona fisica o giuridica, brasiliana o straniera, alla giustizia, che, a causa delle scarse risorse finanziarie e della mancanza di condizioni per pagare le spese e le procedure di spesa, hanno questo accesso difficile.
Non è troppo dire che il movimento della macchina giudiziaria genera costi elevati per lo Stato nel fornire servizi alle sue giurisdizioni. Pertanto, per garantire l’efficacia giurisdizionale, il legislatore ha stabilito criteri per la concessione della gratuità giudiziaria.
In tale contesto, il presente articolo ha cercato di rispondere alla seguente domanda: cosa rende difficile, facilita o interferisce con la concessione dei benefici della Libera Assistenza Legale e della Libera Giustizia, in senso lato e in senso stretto, nel sistema procedurale ideazione, a fronte di decisioni di differimento, diniego e revoca della concessione del beneficio? Pertanto, l’obiettivo era quello di avvicinare i concetti, le definizioni, il loro aspetto processuale e la loro applicazione nella fase di esecuzione della sentenza. Verranno quindi analizzate le principali sfumature dell’assistenza legale gratuita nel CPC/2015, e qual è il rapporto tra il precetto fondamentale della garanzia costituzionale di accesso alla giustizia e l’efficacia giudiziaria nell’ordinamento processuale civile attraverso l’indagine induttiva della Dottrina e giurisprudenza.
2. ACCESSO ALLA GIUSTIZIA
Per Lara (2002), l’espressione “accesso alla giustizia” si basa sull’articolazione di concetti elementari di natura politica, religiosa, sociologica e filosofica dell’umanità, tanto che la nostra società ha attraversato diverse fasi fino alla necessità di fornire assistenza legale a soggetti che non disponevano dei mezzi finanziari per pagare le somme e le spese processuali in magistratura, nella misura in cui, oggi, possiamo considerare l’accesso alla giustizia come un diritto fondamentale, una componente essenziale della dignità della persona di cittadino per far valere i propri diritti umani.
Nelle parole di Cappelletti (1988), negli ultimi anni le barriere all’accesso alla giustizia sono state abbattute con provvedimenti legislativi, creati come mezzo per migliorare il sistema del patrocinio a spese dello Stato. In questo modo, i poveri ottengono sempre più assistenza legale gratuita e giustizia gratuita in ambito processuale per ottenere una risposta giudiziale, non solo per cause familiari o di difesa penale, ma anche per rivendicare nuovi diritti, sia come attori che come imputati.
In tal senso, la Costituzione federale del 5 ottobre 1988 ha assicurato la libera giustizia ai cittadini bisognosi, come dovere dello Stato di prestare assistenza legale (Legge 1060/1950 modificata dalla legge 4 luglio 1986 n. 7510), a norma legge è stata accolta dall’articolo 5, LXXIV, che definisce come precetto fondamentale: “l’assistenza legale piena e gratuita a coloro che dimostrano risorse insufficienti” da parte dello Stato (BRASIL, 1988).
Si rileva che la gratuità della giustizia prevista dall’ordinamento processuale rivela un fondamentale ordine pubblico giudiziario per garantire alle persone fisiche o giuridiche di diritto privato, cche hanno hipo sufficienza e che dimostrino tale qualità nel rapporto giuridico processuale, l’accesso alla giustizia , come corollario dello stato di diritto democratico all’interno di una società più giusta ed egualitaria.
3. ASSISTENZA GIUDIZIARIA E LIBERA GIUSTIZIA
Secondo il pensiero del maestro José Cretella Junior, Alvarez (2022) descrive l’assistenza legale gratuita e la giustizia gratuita, nel loro insieme di natura amministrativa. Sulla base di questa premessa, l’autore elabora anche il concetto di istituto, in cui:
Denomina-se assistência judiciária o auxílio que o Estado oferece – agora, obrigatoriamente – ao que se encontra em situação de miserabilidade, dispensando-o das despesas, e providenciando-lhe defensor, em juízo. A lei de organização judiciária determina qual o juiz competente para a assistência judiciária; para deferir ou indeferir o benefício da justiça gratuita, competente é o próprio juiz da causa. A assistência judiciária gratuita abrange todos os atos que concorram, de qualquer modo, para o conhecimento da justiça – certidões do tabelião, por exemplo – ao passo que o benefício da justiça gratuita é circunscrito aos processos, incluída a preparação de provas. O requerente antes de entrar com a ação, em juízo, deverá solicitar a assistência judiciária (ALVAREZ, 2022)
Pertanto, nell’ordinamento processuale (articolo 98, CPC/2015), definisce beneficiaria della gratuità della giustizia la persona fisica o giuridica, brasiliana o straniera, che non dispone di risorse sufficienti per pagare le spese, le spese processuali e le spese legali ( BRASILE, 2015).
Per Assis (2015), l’ordine pubblico stabilisce meccanismi di sostegno ai meno favoriti, al fine di non rendere la garanzia giudiziaria inutile alla maggioranza della popolazione, o, quanto meno, inaccessibile a chi è sprovvisto di ricchezza o risorse. E credi ancora che:
Os esforços para colocar os vulneráveis em situação material de igualdade, no desenvolvimento do processo, não prescindem do prévio fornecimento dos meios mínimos para postular na justiça pública. Trata-se de elemento imprescindível para promover o equilíbrio concreto do processo, sem embargo da ulterior necessidade de recursos e armas técnicas. Neste sentido, a gratuidade revela-se essencial à garantia do acesso à justiça. (ASSIS, 2015, p. 334)
Santos (1991, p. 312) afferma nelle sue lezioni che l’assistenza legale gratuita “consiste nell’istituto costituzionale che assicura ai bisognosi e considerati i più deboli economicamente, di ottenere servizi giudiziari senza alcun onere pecuniario”.
In questo contesto, si osserva che le differenze tra assistenza legale gratuita e giustizia gratuita mostrano che entrambe le proposizioni sono presenti nell’ordinamento giuridico brasiliano. Pertanto, Bueno (2017, p. 458) concettualizza:
A expressão assistência jurídica, contida no inciso LXXIV do art. 5º da Constituição Federal é subdividida na assistência judiciária, que consiste no dever do Estado de fornecer orientação jurídica a quem não tiver condições de buscá-la mediante retribuição financeira própria, na gratuidade de justiça, que consiste no dever do Estado dispensar quem não tem condições de antecipar as despesas do processo de fazê-lo.
Accanto alle definizioni e ai concetti proposti dagli studiosi visitati, abbiamo che l’assistenza legale gratuita è più ampia e corrisponde a un precetto fondamentale, in cui lo Stato deve agevolare per tutte le persone, fisiche o giuridiche, che si rivelano insufficienti le risorse, l’ottenimento del diritto a un servizio giudiziario ampio e integrale, che deve essere svolto da organi estranei alla Magistratura, come il Pubblico Ministero (difensore della società nel suo insieme, in Diritti Diffusi e Collettivi); l’Ufficio del Pubblico Difensore e l’Ufficio del Procuratore Generale.
Dalla gratuità della giustizia, prevista dalla Legge 16 marzo 2015, n. 1 3.105, nel suo articolo 98, §§ 1 e 3, il beneficiario sarà esonerato dal pagamento di onorari, spese e altre spese procedurali e dall’esigibilità di spese processuali per un periodo di 5 anni, se ancora in situazione di insufficienza di risorse, responsabili di giustificare la concessione della giustizia gratuita (BRASIL, 2015).
Lo Stato, attraverso gli organi sopra citati, destinati a svolgere le funzioni essenziali della giustizia in totale risonanza con il regime democratico del diritto, consente l’assistenza legale gratuita, che secondo Assis (2015, p. 1241):
E, por meio último, ao lado da advocacia privada, confiou-se à Defensoria Pública o patrocínio dos interesses individuais e coletivos dos necessitados. Essa atividade estatal assenta no princípio da igualdade, propiciando a criação de ordem jurídica justa.
Pertanto, l’organo statale dell’Ufficio del Pubblico Difensore, in quanto ente essenziale alla funzione giurisdizionale dello Stato e di coloro che da esso provengono (art. 134) (BRASIL, 1988), è preposto all’indirizzo e alla difesa giudiziaria, in ogni caso livelli, dei bisognosi. “Spetta quindi all’Ufficio del difensore civico fornire piena e gratuita assistenza legale a coloro che si dimostrano insufficienti di risorse” (NASCIMENTO, 2002, p. 179).
Si segnala che la concessione dell’assistenza legale gratuita, prevista dalla Costituzione in contestuale applicazione di norme infra costituzionali[3], sostiene anche la libera scelta della parte[4], e la preferenza per un avvocato privato non impedisce la concessione del beneficio.
Comunque sia, l’assistenza legale gratuita non è esclusa se non finanziata dallo Stato, ma può essere fornita anche da enti ed enti privati, come i sindacati, che rappresentano a favore dei propri associati o appartenenti ad una determinata categoria (Legge n. 1970 ), o anche da nuclei di studi legali per l’assistenza legale gratuita, subordinati a facoltà di diritto privato e pubblico (BRASIL, 1970).
Mentre l’assistenza legale gratuita della rappresentanza tecnica è più completa ed estesa (articolo 5, LXXIV) (BRASILE, 1988), la gratuità della giustizia si riferisce alla rinuncia al pagamento delle spese processuali al servizio giudiziario (art. 98, §1 e sue voci) (BRASIL, 2015), anche se prestato da un legale liberamente costituito dalla parte.
L’ambito della giustizia libera, allo stesso tempo, mira a disciplinare i requisiti per la concessione del beneficio della giustizia libera (BUENO, 2017, p. 458). Targino (apud ALVIM, 2017, p. 166) concettualizza la gratuità della giustizia come una prerogativa volta a consentire l’accesso alla tutela giurisdizionale dello Stato per coloro che hanno difficoltà a sostenere le spese del processo, costituendo un diritto pubblico soggettivo riconosciuto sia alla persona fisica quanto alla persona giuridica di diritto privato, aventi o meno fini di lucro, consistente nell’esenzione dall’obbligo di anticipo spese processuali (TARGINO apud ALVIM, 2017, p. 166).
Il Legislatore, poi, ha disciplinato la Gratuità di Giustizia sulla falsariga degli articoli da 98 a 105 CPC/2015 (BRASIL, 2015), avendo accesso alla giustizia sotto la fondamentale garanzia costituzionale (articolo 5 LXXIV) (BRASIL, 2015), quindi, perfettamente inserito nell’ordinamento processuale costituzionale.
I requisiti di assistenza legale gratuita e di giustizia gratuita, per la loro essenzialità all’hypo sufficiente, coprono tutti gli atti necessari alla soluzione della controversia, quali, ad esempio, le spese per l’esecuzione di un esame del codice genetico (DNA) e il possesso avverso nel pagamento di compensi a notai o cancellieri, garantendo così a tutti i cittadini l’accesso alla giustizia dinanzi alla Magistratura.
4. IL MOMENTO DELLA POSTULAZIONE DEL BENEFICIO DELLA LIBERA GIUSTIZIA
Fatte le premesse precedenti, si passa al momento della postulazione della concessione a beneficio della gratuità della giustizia. Come previsto dall’ordinamento processuale civile, non esiste un momento processuale specifico a tal fine, e pertanto non caratterizza l’istituto della preclusione. Tuttavia, la giurisprudenza nazionale ha compreso che gli effetti giuridici della giustizia libera operano dal momento della concessione in poi[5].
Si aggiunga che il CPC/2015 ha espressamente revocato gli articoli 4 e 6 della Legge 1060/50, che disciplinava il momento della domanda del beneficio (art. 1072, III CPC/2015), con richiesta di libera giustizia formulata in sede di prima manifestazione del partito (BRASIL, 2015)[6].
Targino (apud ALVIM, 2017, p. 169) insegna che:
A concessão da gravidade da manifestação da parte que poderá requerê-la na petição inicial, na contestação, na petição para ingresso de terceiro no processo ou em recurso. Não se exige que seja formulado no primeiro instante em que se vem ao processo, mas sua eficiência estará limitada aos atos posteriores ao seu deferimento.
Nel 2015 sono stati compiuti grandi progressi nel processo civile, in quanto prevedeva che la richiesta di libera giustizia fosse espletata nel fascicolo stesso (art. 99, §1) (BRASILE, 2015), rispettando il principio della celerità processuale. Pertanto, in caso di sopravvenuta necessità di giustizia gratuita, la richiesta della parte sarà formulata con semplice istanza, in qualsiasi momento processuale, senza sospensione dell’iter per la sua approvazione.
D’altra parte, la Magistratura dà alla parte la possibilità di provare i presupposti giuridici per l’attribuzione della giustizia gratuita, purché configurata come hypo sufficiente, non avendo le condizioni economiche per sostenere le spese processuali, fermo restando il suo sostentamento (ALVIM , 2017, pag. 169).
Il CPC/2015 non preclude l’esame dell’istanza a beneficio della giustizia gratuita alla parte che ne ha bisogno, anche in sede superiore, e può essere richiesta dalle parti ai giudici competenti, dinanzi all’organo giudicante, come non appena i requisiti per sostenere la condizione di beneficiario, con lo Stato che fornisce piena assistenza legale o giustizia gratuita agli economicamente deboli (BRASIL, 2015).
5. CONCESSIONE, NEGAZIONE E REVOCA DEL BENEFICIO
L’evoluzione del CPC/2015 (BRASIL, 2015) nella gratuità della giustizia ha seguito il precetto costituzionale della libera assistenza giudiziaria (art. 5° LXXIV) (BRASIL, 1988), garantendone l’applicazione in ogni fase processuale, non essendo soggetta alla diniego del beneficio (art. 99, §2) (BRASIL, 2015) senza che il Giudice di Stato analizzi le prove dei presupposti per la concessione del beneficio.
Sebbene il CPC/2015 (BRASIL, 2015), abbia revocato alcune disposizioni della Legge sulla Gratuita Assistenza Legale, quali: articoli 2, 3, 4, 6. 7, 11, 12 e 17 della legge 1.060/50, non vi è stata revoca espressa dell’articolo 5[7], vi è stata un’antinomia con l’articolo 99, §2[8] della legge processuale. È evidente che l’articolo 5 della legge sulla libera assistenza giudiziaria è in disaccordo con il testo costituzionale (articolo 5, punto LXXIV) (BRASILE, 1988) e con il principio della dignità umana, quindi spetta al giudice verificare , se nella fattispecie, i presupposti per la concessione del beneficio della libera giustizia e l’applicazione della norma processuale nella decisione di concedere, respingere o revocare il beneficio della libera giustizia.
Presenti i presupposti per la concessione della gratuità della giustizia, sulla base dell’evidenza che dimostri le difficoltà economiche della parte, quest’ultima sarà esonerata dall’anticipo delle spese processuali. Se il giudice o l’organo giurisdizionale conclude che non vi sono prove dei presupposti legali di iposufficienza, la concessione del beneficio sarà respinta. Questo perché la negazione del beneficio della Libera Giustizia procedurale deve basarsi su elementi concreti e sulla reale situazione del ricorrente[9].
Un punto da evidenziare nella mancanza di risorse finanziarie delle parti è la relativa presunzione di concessione della benevolenza alla persona fisica (articolo 99, §3) (BRASIL, 2015),[10] senza estensione alle società private (legale entità).
In merito alla presunzione, l’indottrinatore Bueno (2017, p. 459), afferma che:
A insuficiência de recursos é presumida quando alegada pela pessoa natural (art. 99, §3º), de modo que a concessão do benefício da gratuidade de justiça não se condiciona à indispensável prova do estado de necessidade financeira do requerente, mas, em princípio, tão somente à mera afirmação dessa condição. De outro lado, a insuficiência de recursos deve ser provada quando alegada por pessoa jurídica, conforme orientação do Enunciado 481 da Súmula da jurisprudência do STJ, que não foi desconstituída pelo CPC/2015.
Altro punto, l’assunzione di un avvocato privato da parte delle parti (attore o convenuto) è stata teatro di numerose discussioni dottrinali e giurisprudenziali, e la norma processuale è arrivata a pacificare l’intesa, proprio nell’art. 99, §4 (BRASILE, 2015).
L’atto giudiziario nel differire, negare o revocare la concessione della giustizia gratuita è concentrato nella decisione interlocutoria, e la parte che si sente lesa ha il ricorso del ricorso interlocutorio, in quanto è il ricorso appropriato alla specie; salvo che la questione sia decisa nella sentenza, quando sarà possibile impugnare (art. 101) (BRASIL, 2015)[11].
L’eccezione preliminare all’assistenza legale gratuita, secondo il nuovo ordinamento processuale, è formulata nella difesa, nella replica e nelle controdeduzioni di impugnazione o, nel caso di domanda di terzo o sopravvenuta, mediante semplice petizione, nel processo stesso (art. 100) (BRASILE, 2015). A sua volta, la revoca del beneficio della gratuità della giustizia consiste nella perdita della qualità di necessità della parte, in quanto transitoria, cioè necessaria un tempo e non un altro, e il mutamento della situazione economica può verificarsi la situazione del beneficiario.
Alla luce della giurisprudenza, una volta revocato il beneficio, la parte sosterrà le spese processuali che non ha anticipato e, in caso di malafede, la parte che ne ha beneficiato pagherà dieci volte l’importo delle spese a titolo di sanzione , revocato a favore del Tesoro pubblico o dell’Unione (ALVIM et al., 2016)[12].
6. BENEFICIARI
L’accesso alla giustizia è una garanzia costituzionale che deve essere agevolata a tutte le persone fisiche, persone fisiche o giuridiche di diritto privato, a prescindere dal fatto che abbiano o meno fini di lucro, sancita dall’articolo 5 caput, LXXIV, XXXV della Costituzione federale del 1988 (BRASILE, 1988), essendo essenziale per lo Stato democratico di diritto, e previsto dalla legge infracostituzionale contenuta nell’articolo 98 caput del codice di procedura civile (BRASIL, 2015), non operando alcuna distinzione per l’attribuzione della giustizia gratuita , proprio la dimostrazione con evidenza della mancanza di risorse finanziarie atte a garantire alla parte il diritto di agire, potendo godere del beneficio dell’assistenza legale gratuita, estesa a garanzia del difensore d’ufficio e dell’esenzione nell’anticipo delle spese del processo, superare gli ostacoli finanziari di accesso al diritto alla tutela giurisdizionale.
Il diritto alla libera giustizia si è evoluto concedendo il beneficio alle persone giuridiche di diritto privato. La STJ (Corte superiore di giustizia) riconosceva questo diritto al libero accesso delle persone giuridiche molto prima dell’avvento del CPC/2015 (BRASIL, 2015), ma il Tribunale speciale ha ritenuto necessario, per l’accesso, stabilire una distinzione tra persone giuridiche con fini di lucro e senza scopo di lucro, in modo da poter determinare la prova della precarietà della situazione finanziaria della società. Venne così a curare il precedente n°. 481, il quale prevede che la gratuità della giustizia sia rivolta alla “persona giuridica con o senza fini di lucro che dimostri la propria inabilità a sopportare gli oneri processuali”. Pertanto, la stessa interpretazione è stata applicata anche alla persona fisica (BRASIL, 2011). La STF (Corte Suprema Federale) non ha operato questa distinzione per le società (persone giuridiche di diritto privato), a scopo di lucro o meno.
Nella comprensione di Donizetti (2017, p. 92-93), dobbiamo:
O CPC/2015 não destoa do entendimento jurisprudencial, ao passo que presume como verdadeira alegação de insuficiência deduzida exclusivamente por pessoa natural. Em síntese, tratando-se de pedido requerido por pessoa física, descabe a exigência de comprovação da situação de insuficiência de recursos, salvo quando o Juiz evidenciar, por meio da análise dos autos, elementos que demonstrem a falta dos pressupostos legais para concessão da gratuidade de justiça. Nessa hipótese o juiz deverá oportunizar a manifestação da parte, a quem caberá comprovar a insuficiência. Tratando-se de pessoa jurídica, a insuficiência de recursos não se presume, de modo que esta deverá fazer prova da necessidade, tal como assentado na jurisprudência (Súmula 481 do STJ).
l’arte. 98 del CPC/2015 ha risolto la controversia sulla distinzione che esisteva tra persone giuridiche di diritto privato, a scopo di lucro o meno, e concepito il generico requisito della prova della difficoltà finanziaria, in quanto molte società versano in situazione di precarietà, principalmente a singole società e le microimprese, che non hanno le condizioni finanziarie per pagare gli stipendi dei propri dipendenti (BRASIL, 2015). Pertanto, l’istituto processuale include le imprese per ottenere la gratuità della giustizia, ovvero la magistratura apre loro l’opportunità di essere considerate beneficiarie e, dalla verifica che si trovino in un reale depauperamento aziendale, sarà loro garantito l’accesso alla giustizia persone.
Più rigore è richiesto per la concessione del beneficio alle persone giuridiche di grandi dimensioni, quando si ricorda che uno dei principi base della definizione è proprio la separazione del patrimonio della società e dei suoi soci, e che consente loro di rispondere per atti del persona in cause legali espresse, soprattutto quando si accerta che l’entità d’impresa è stata utilizzata o costituita per eludere la legge o ledere diritti ritenuti indisponibili, come nei casi di violazione della personalità giuridica della società.
La portata dei benefici della piena e libera giustizia è personale, e sarà concessa alla parte, caso per caso, non estendendosi al congiunto o successore dei beneficiari, che può ottenere la concessione su richiesta (art. 99, §6) (BRASILE, 2015), dimostrando di possedere i requisiti legali di ammissibilità per espressa approvazione. Pertanto, “Il diritto al beneficio della gratuità è personalissimo, riguarda solo i titolari, dai quali non è trasferito per seduta o eredità” (SANTOS, 1991, p. 313), il che significa che, in caso di congiunzione o successione, ciascuno deve chiedere il beneficio a proprio nome.
Lucon (2022, p. 140) afferma che il diritto del beneficiario di libera giustizia non si estende al suo avvocato privato quando in un eventuale ricorso proposto esclusivamente sul valore del danno posto a suo favore, in quanto questo sarà soggetto al pagamento del preparato, a meno che tu non abbia diritto anche al beneficio della giustizia gratuita.
E, infine, CPC/2015 non esclude la possibilità di concedere giustizia gratuita agli stranieri che risiedono qui o che, magari, sono qui, e hanno bisogno del beneficio di una giustizia gratuita per adire il tribunale con autorizzazione legale (art. 5, CF/ 88 e 98 CPC/2015), indipendentemente dal fatto che siano domiciliati o meno nel Paese, una volta dimostrato che non hanno i mezzi economici per pagare il processo (BRASIL, 2015).
7. GRATUITA DI GIUSTIZIA IN FASE DI ESECUZIONE DELLA SENTENZA
Avviata la fase di esecuzione della sentenza, la parte, una volta beneficiaria della gratuità della giustizia ed avendo vinto nella domanda, è esonerata dal pagamento delle spese processuali e legali della perdita della causa, ma si tratta pur sempre di un obbligo ( art.82, § 2, articolo 98, § 2, § 3 e 4) (BRASIL, 2015), restando esecutiva per 5 (cinque) anni successivi alla decisione finale.
Si segnala che, in ottemperanza alla sentenza, l’interpretazione, in particolare del §4, unitamente al punto VIII, dell’articolo 98 CPC/2015 (BRASIL, 2015), comprende i depositi previsti dalla legge per il deposito del ricorso , dal momento che il deposito dell’azione e la pratica di altri atti processuali, inerenti all’esercizio della piena difesa e del contraddittorio, non include le multe, v.g.[14], il contenzioso in malafede (art. 81) (BRASILE, 2015), il che implica che, alla fine, la parte beneficiaria pagherà la sanzione.
In questo senso Bueno (2017, p. 463) chiarisce che:
Assim, o beneficiário da gratuidade de justiça pode, ao final, em execução forçada, ser compelido a pagar a multa fixada por ato de má-fé, quer quando devida ao Estado, quer quando devida à parte contrária, independentemente da revogação do benefício da gratuidade da justiça.
Come si vede, a parte, pur essendo vincitore della domanda, come descritto nell’articolo 515, (BRASIL, 2015), titolare di un titolo esecutivo giudiziario ed avendo riconosciuto il diritto di pretendere l’obbligo di pagare una certa somma, di fare , non fare o consegnare qualcosa; è ancora responsabile dell’anticipo delle spese procedurali.
In tale contesto, Assis (2015, p. 343) sottolinea che:
Parece óbvio, que, nesses processos, a colaboração do executado sempre representará fato acidental, motivo por que o custo financeiro pela instauração e pelo desenvolvido da atividade processual recairá unicamente sobre o exequente, em cujo proveito realiza-se a execução. O objeto do dever de antecipar equivale ao objeto da responsabilidade pelo reembolso. Porém, impõe-se considerar as partes legalmente isentas do dever de antecipação.
Spetta al giudice provvedere alla responsabilità del risarcimento, che rappresenta una riparazione del danno. La pronuncia del giudice deve essere esplicita, senza la quale non sussiste alcun obbligo da parte del perdente di rimborsare al vincitore le spese processuali. Per il debitore di rimborsare al vincitore della domanda sorge l’obbligo attraverso un provvedimento giudiziario, la sentenza. Nell’esecuzione della sentenza, l’imputazione al perdente è inequivocabile. Dovrà rispondere di tutto il costo del processo, essendo però esonerato dal pagamento fintanto che persisterà la sua miserevole situazione.
Se viene concesso il beneficio della gratuità della giustizia, esso resta efficace per tutte le fasi del procedimento giudiziario, compresa la fase esecutiva, e il beneficio può essere revocato solo mediante decisione motivata (98, § 3) (BRASIL, 2015) .
Bueno (2017, p. 463), affrontando l’argomento, tiene lezioni:
O deferimento da gratuidade da justiça é sui generis decisão provisória sujeita a revogação sempre que houver alteração das condições da situação financeira de quem postular e obtiver seu deferimento. Significa, portanto, que o benefício é, em regra, temporário e condicional, já que pode ser revogado a qualquer tempo e está subordinado à manutenção da situação de hipossuficiência financeira.
È interessante notare che l’esecuzione forzata mira alla costrizione dei beni per soddisfare il credito. Shimura (1997, p. 78) chiarisce la responsabilità patrimoniale:
Como o devedor não pode ser física e corporalmente coagido a cumprir a obrigação, é o seu patrimônio que responde, em última análise, pela satisfação do débito. Desdobra-se em dois elementos distintos, o caráter pessoal (dívida) e outro de caráter patrimonial, que é de responsabilidade, o que se traduz na sujeição do patrimônio a sofrer a sanção civil. Normalmente, esses dois elementos reúnem-se em uma só pessoa, o devedor, sendo certo que não pode existir dívida sem responsabilidade. Mas, o reverso é possível, ou seja, o patrimônio de uma pessoa pode responder pela obrigação sem ser devedor, nesse particular, o que há é sujeição, e não propriamente obrigação.
Si rileva, dagli insegnamenti di Bueno (2017), che l’insufficienza di risorse non è da confondere con la circostanza che il soggetto abbia o non abbia beni. La parte, anche se non dispone di reddito sufficiente per pagare le spese e le spese procedurali senza pregiudizio del proprio sostentamento, può avere beni. In questo modo si può comunque contare sul diritto all’esonero da spese e spese legali, quando debitamente provata l’insufficiente rendita mensile, tuttavia, al termine del processo, si deve rispondere delle eventuali spese legali stabilite dalla perdita della causa (BUENO , 2017, pag. 460)
In questo caso, se c’è equità, cui è stato concesso il beneficio della giustizia gratuita, l’esenzione può essere parziale (art. 98, § 5) (BRASIL, 2015) per le spese processuali.
Resta ferma la responsabilità patrimoniale della parte (art. 798) (BRASIL, 2015) e, mediante l’esecuzione forzata, il soccombente risponde con i propri beni dell’inadempimento del debito delle spese legali, affinché i beni possano essere costituiti in pegno e alienati di in tribunale per affrontare la condanna dei fondi (BUENO, 2017, p. 460).
Seguendo la linea dei dottrinari avallati, il debitore beneficiario della gratuità della giustizia, nell’esecuzione della sentenza, risponderà con il suo patrimonio delle somme della soccombenza (articolo 82, §2º e articolo 98, §3º) (BRASILE , 2015) quando è condannato al pagamento delle spese e delle spese legali, essendo il pagamento condizionato alla revoca del beneficio e per il tempo previsto dalla norma processuale.
8. CONCLUSIONE
Nonostante l’accesso alla giustizia (articolo 5, (BRASIL, 1988)) per chi ne ha bisogno, nella realtà sociale esiste il cosiddetto “mondo della finzione giuridica”, o piano ontologico. Si segnala che l’applicazione delle norme vigenti (Legge 1060/50 e Legge 13.105/2015) nell’ordinamento processuale è necessaria per assicurare alle parti, in modo equo, la reale effettività giurisdizionale nell’attuazione dei principi fondamentali, la dignità della persona diritti umani, uguaglianza e giusto processo, sanciti dalla Costituzione federale/1988, consentendo a tutte le persone fisiche o giuridiche di diritto privato, l’accesso alla magistratura, se manifestamente hypo sufficiente e prive di assistenza legale gratuita e giustizia per l’accesso a una giustizia piena e libera nella risoluzione dei loro conflitti.
Tornando al problema della ricerca: cosa rende difficile, facilita o interferisce con la concessione dei benefici della Libera Assistenza Legale e della Libera Giustizia, in senso lato e in senso stretto, nella concezione procedurale sistematica, di fronte alle decisioni giudiziarie di approvazione, diniego e revoca della concessione del beneficio? Si è potuto concludere che il codice di procedura civile approva la disciplina del caso concreto nell’applicazione dell’eguaglianza processuale per ottenere giustizia a tutti coloro che sono indigenti e in esclusione sociale e che avranno bisogno del supporto giudiziario statale, cioè per far rispettare i loro diritti minacciati o lesi, che riecheggiano nelle garanzie dei diritti di una dimensione sociale e democratica.
La costruzione dogmatica contemporanea è stata nel senso che l’immagine della giustizia riflette le aspirazioni di una società più egualitaria, libera e democratica, utilizzando gli strumenti costituzionali del sistema procedurale brasiliano.
Di qui la gratuità della giustizia istituita nella dottrina e nella legislazione come diritto universale, che si fonda non solo su ragioni giuridiche, ma, soprattutto, sociali e politiche. Pertanto, è essenziale che la concessione del beneficio si estenda alla persona fisica e giuridica di diritto privato e, per la concessione della concessione del beneficio, sia guidata da presupposti specifici, perché la macchina giudiziaria genera costi elevati che vengono sostenuti dallo Stato, per essere coerenti con la norma costituzionale, ma anche con l’apparato giudiziario.
L’iposufficienza deve guidare la concessione del beneficio e deve essere sottoposta all’opportuna valutazione dell’attuale sistema processuale, affinché i ricorrenti provino la propria situazione personale modellata sul testo normativo. Conseguentemente, una volta soddisfatti i presupposti della norma processuale civile, è dovere del Giudice dello Stato concederla, ed è vietata ogni analisi soggettiva che non tenga conto degli elementi oggettivi per la concessione. Si è osservato, quindi, che la postulazione della gratuità della giustizia si realizza in ogni momento processuale, purché vi sia un’effettiva esigenza del richiedente di una gratuità della giustizia, caratterizzata dalla previsione giuridica, come un diritto personalissimo per il naturale e persona non giuridica.
È stato dimostrato che la garanzia di libera giustizia alle persone giuridiche di diritto privato è concessa purché dimostrino la precarietà delle risorse, anche quando non possono retribuire i propri dipendenti, e si è concluso che il patrimonio aziendale non è confuso con quello di i soci.
È stato inoltre affermato che la concessione della gratuità legale, secondo il sistema CPC/2015, è estremamente eccezionale e comporta solo spese procedurali e legali, esclusa la rinuncia alle sanzioni irrogate nel corso del procedimento, in quanto soggetto beneficiario di la giustizia libera ha agito in malafede, con il legislatore che ha cercato di preservare la buona fede procedurale delle parti.
Infine, alla condanna a soccombere nell’esecuzione dell’esecuzione della pena, il beneficiario ha il dovere di pagare le spese processuali e legali, essendo tale obbligo sospeso e condizionato alla revoca della gratuità della giustizia per un periodo di 5 (cinque) anni (articolo 98, §2 e § 3) (BRASILE, 2015). In tal modo, l’ordinamento processuale e il Diritto della Libera Assistenza Giudiziaria si relazionano secondo il regime democratico del diritto, con tutto l’apparato di supporto per un ampio accesso alla giustizia, che, pur non essendo ancora del tutto efficace, ha costituito un importante strumento di la garanzia dei diritti fondamentali per ampie porzioni della popolazione, precedentemente escluse dalla partecipazione al patto sociale.
RIFERIMENTI
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APPENDICE – NOTA A PIÈ
3. La legge 1060/50 stabilisce norme per la concessione dell’assistenza legale ai bisognosi.
Arte. 14. I liberi professionisti nominati per svolgere la funzione di difensore o di perito, a seconda dei casi, salvo giusta causa prevista dalla legge o, in loro omissione, a discrezione dell’autorità giudiziaria competente, sono tenuti all’osservanza, a pena di della sanzione pecuniaria da Cr$ 1.000,00 (mille cruzeiros) a Cr$ 10.000,00 (diecimila cruzeiros), salvo il riadeguamento previsto dalla legge 29 aprile 1975, n. 6.205, ferma la sanzione disciplinare applicabile. (Testo previsto dalla Legge n. 6.465 del 1977)
- 1º In assenza di indicazione dell’assistenza o della parte stessa, il giudice richiede quella del rispettivo corpo di classe. (Incluso dalla Legge n. 6.465 del 1977)
- 2º L’ammenda prevista dal presente articolo torna a vantaggio del professionista che si assume l’onere della causa. (Rinumerato dal comma unico, con nuova formulazione, dalla legge n. 6.465, del 1977).
4. CPC/2015: “Art. 99. La richiesta di gratuità della giustizia può essere formulata nell’istanza iniziale, nella risposta, nell’istanza per l’ingresso di un terzo nel processo o in appello.
- 4ºL’assistenza del ricorrente da parte di un avvocato privato non impedisce la concessione di una giustizia gratuita.
5. SINTESI: “Spese condominiali Incasso Adempimento del giudizio Assistenza legale Soggetto giuridico Dimostrata precarietà finanziaria Concedente Effetti della concessione operante ex nunc, dal provvedimento reso, non applicabile ad atti passati Spese finali dovute Ricorso in parte previsto”. (26a Sezione di diritto privato della Corte di giustizia di São Paulo, pronunciare la seguente decisione: “Il ricorso è stato parzialmente accolto. V. U.”, secondo il voto del relatore, che fa parte della presente sentenza. Alla sentenza è stata seguita degli Onorevoli giudici Felipe Ferreira (Presidente) e Antonio Nascimento Ricorso interlocutorio n. jusbrasil.com.br/jurisprudencia/1320578883/agravo-de-instrumento-ai-21148491920218260000-sp-2114849-1920218260000/inteiro-teor-1320578925. Accesso il: 22 marzo 2022.
6. Art. 99 CPC/2015 “La richiesta di gratuità della giustizia può essere formulata nell’istanza iniziale, nella risposta, nell’istanza per l’ingresso di un terzo nel processo o in appello; e nel suo § 1º – Se sopravvenuta alla prima manifestazione della parte in causa, la richiesta può essere formulata con semplice istanza, negli atti del processo stesso, e non ne sospenderà il corso.
7. “il giudice, se non ha fondati motivi per respingere la domanda, deve giudicarla dal piano, motivando o meno la concessione entro il termine di settantadue ore”
8: “Il giudice può respingere la domanda solo se vi sono elementi nel fascicolo che dimostrino la mancanza di requisiti legali per la concessione della gratuità, e deve, prima di respingere la domanda, accertare alla parte la prova della sussistenza di detti presupposti .”
9. RICORSO INTERLOCUTORIO – Libera Giustizia – Ingiunzione di licenziamento di 1° grado – Impossibilità – Intelligence dell’articolo 99, §2 cpc – Il magistrato deve attenersi fedelmente all’ordinamento giuridico per dare alla parte la possibilità di provare la propria insufficienza finanziaria, prima di respingere i benefici della gratuità della giustizia – necessità per la parte di provare il diritto – Ricorso sconosciuto, con determinazione e osservazione”. TJSP, Strumento -2093894-35.2019.8.26.0000.
10. “RICORSO DELLO STRUMENTO – ASSISTENZA LEGALE GRATUITA – RIFIUTO – Non idonea – Benché l’articolo 99, comma 3, del codice di procedura civile sostenga la presunzione di veridicità della domanda di iposufficienza sottoscritta dalla parte, qualora sussistano elementi che escludono tale presunzione, il giudice deve provvedere alla parte che dimostri la propria insufficienza finanziaria – diniego del piano di benefici – inammissibilità – Illecito alle disposizioni dell’articolo 99, comma 2, cpc – Ritorno alla fonte affinché il magistrato chiami il ricorrente a provare la sussistenza dei requisiti per la concessione del beneficio – RICORSO CON DETERMINAZIONE”. Ricorso interlocutorio n. 2089155-63.2021.8.26.0000. Relatore: Min. Luiz Fernando Nishi. San Paolo, SP, 25 maggio 2021.
11. Nuovo codice di procedura civile: principali modifiche al sistema di procedura civile, coord. Luiz Antonio Giampauolo, 2014, p. 28.
12. “SICUREZZA SOCIALE. APPELLO INSS. ABROGAZIONE DELLA LIBERA GIUSTIZIA. ARTT. 98, 99 E 100 DEL CPC. LICENZIAMENTO. – L’INSS, in appello, ha chiesto la revoca della libera giustizia – Il tribunale di origine ha concesso la libera giustizia al ricorrente e ha determinato la citazione – Citata, l’INSS ha impugnato, ma non ha impugnato la libera giustizia nei termini raccomandati dall’art. 100 cpc – L’istanza di revoca della giustizia gratuita può essere avanzata in qualsiasi momento nel corso del procedimento. Tuttavia, come si evince dall’articolo 98, § 3, cpc, tale richiesta presuppone la dimostrazione che si è verificato un mutamento della situazione che aveva dato luogo alla concessione della gratuità – Nel caso, gli elementi evidenziati da l’imputato a sostegno della sua richiesta di revocazione di giustizia sono gli stessi che erano già iscritti al fascicolo al momento della concessione della taglia e sui quali non vi era tempestiva impugnazione da parte del comune in difesa – L’istanza di revoca della gratuità giustizia è stata respinta – Ricorso noto e carente”.
“REVOCA DELLA LIBERA GIUSTIZIA. Assenza di prove atte a dimostrare l’insussistenza dei requisiti che hanno dato luogo alla concessione della gratuità processuale. Dichiarazioni firmate che hanno presunzione iuris tantum. L’eventuale malafede del creditore non è punita con la revoca del gratuito patrocinio. Frase modificata in questa parte. Risorsa fornita”.
“RICORSO DELLO STRUMENTO. RICHIESTA DI REVOCA DELLA LIBERA GIUSTIZIA. La percezione da parte dell’autore della rendita espressiva mostrata in bilancio costituisce circostanza che autorizza la revoca della JG precedentemente concessa. Precedenti di questa classe”.
13. Codice di procedura civile.
14. Tasse di soccombenza.
[1] Avvocato – Studente magistrale in Diritto processuale civile presso la Pontificia Università Cattolica di São Paulo – PUC-SP. – Specializzazione in Diritto Processuale Civile presso la Pontificia Università Cattolica di San Paolo – PUC-SP, Mediatore certificato dalla Corte di Giustizia di San Paolo, Professore e Coordinatore del Tirocinio Supervisionato del Corso di Giurisprudenza presso il Centro Universitario Salesiano di San Paolo – UNISAL, Professore Consultivo dello stage supervisionato presso l’Università Cruzeiro do Sul – UNISUL, Presidente della Commissione OAB, va alla Facoltà della 125a Sottosezione Santana – Associazione degli Avvocati di San Paolo, Difensore del 5° Tribunale Etico dell’Associazione degli Avvocati Brasiliani – Filiale di San Paolo, Laureato in Giurisprudenza presso la Faculdade Metropolitana Unida – FMU/SP. ORCIDE: 0000-0003-1640-1645.
[2] Consulente. ORCID: 0000-0002-4464-0128.
Inviato: Dicembre 2021.
Approvato: Aprile 2022.