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La severità mitigata dell’articolo 1.015 del codice di procedura civile – equilibrio tra certezza del diritto e accesso alla giustizia

RC: 138441
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CONTEÚDO

REVISIONE ARTICOLO

SILVA, Beatriz Bacci da [1]

SILVA, Beatriz Bacci da. La severità mitigata dell’articolo 1.015 del codice di procedura civile – equilibrio tra certezza del diritto e accesso alla giustizia. Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento. Anno. 07, Ed. 04, vol. 04, pagg. 114-128. Aprile 2022. ISSN: 2448-0959, Collegamento di accesso: https://www.nucleodoconhecimento.com.br/legge/procedura-civile

RIEPILOGO

Di fronte alla tesi della tassazione attenuata adottata dalla Corte Superiore di Giustizia (STJ)[2] in merito alle ipotesi di applicabilità del ricorso cautelare dell’articolo 1.015 del codice di procedura civile (CPC)[3] del 2015, in teoria, si è concluso un forte scontro dottrinale e indicazioni giurisprudenziali su come interpretare il suddetto articolo. Tuttavia, la domanda è: questa posizione fungerebbe da equilibrio tra i principi della certezza del diritto e dell’accesso alla giustizia, raggiungendo il punto di equilibrio ideale? Pertanto, l’obiettivo è dimostrare se l’interpretazione data all’articolo 1.015 del codice di procedura civile dalla Corte superiore di giustizia abbia contribuito come meccanismo per bilanciare i principi della certezza del diritto e dell’accesso alla giustizia, senza danneggiare troppo nessuno dei due. Pertanto, il presente lavoro analizzerà il contesto che ha coinvolto la discussione dottrinale e giurisprudenziale circa l’interpretazione dell’articolo 1.015, verificando, infine, se la tesi adottata dalla Suprema Corte di giustizia abbia favorito l’auspicato equilibrio all’interpretazione del dispositivo. È stata inoltre condotta una ricognizione basata sul metodo della revisione bibliografica, con il contributo di autori quali Didier Jr. (2017), Câmara (2017) e Ferreira (2017), tra gli altri. Si è concluso che la Corte di merito, adottando la tesi dell’attenuazione fiscale, ha garantito l’accesso alla giustizia, precisando che l’art. 1.015 CPC non comporta un’interpretazione restrittiva, anche se ciò comporta una minore certezza del diritto.

Parole chiave: Diritto processuale civile, Ricorso cautelare, Fiscalità attenuata, Sicurezza giuridica, Accesso alla giustizia.

INTRODUZIONE

Il presente lavoro mira a dimostrare se l’interpretazione data all’articolo 1.015 del codice di procedura civile dalla Corte superiore di giustizia (STJ) abbia contribuito come meccanismo di equilibrio tra i principi della certezza del diritto e l’accesso alla giustizia, senza pregiudicare eccessivamente nessuno dei due loro. Il dibattito sulla natura del ruolo dell’articolo è iniziato non appena è stata varata la nuova normativa, che ha mutato in modo significativo le ipotesi di applicabilità del ricorso cautelare rispetto al precedente diploma (codice di procedura civile del 1973).

Come accennato, le possibilità di deposito del ricorso cautelare erano limitate, il che ha generato un’intensa polemica in letteratura e in giurisprudenza su come debba essere interpretata la natura di tale elenco dell’articolo 1015, creando un vicolo cieco e un problema per gli operatori legali. Se da un lato c’era chi difendeva un’interpretazione esaustiva dell’articolo – a difesa della certezza del diritto – dall’altro c’era chi voleva ampliare l’elenco delle ipotesi – in nome dell’accesso alla giustizia.

Di fronte a tale discussione, si è posta la questione centrale che è servita a sostenere questo studio, poiché in questo contesto è stato possibile notare l’emergere di percorsi antagonisti per l’interpretazione dell’articolo 1.015, portando il dibattito a raggiungere il STJ, che ha deciso di la tassazione mitigata della norma. Quindi, la domanda è: questa posizione fungerebbe da equilibrio tra i principi della certezza del diritto e dell’accesso alla giustizia, raggiungendo il punto di equilibrio ideale?

Ad una semplice analisi della questione posta, appare evidente che un’interpretazione restrittiva della norma ne conserverebbe la solidità giuridica, ma potrebbe non garantire l’effettiva assistenza giudiziaria escludendo i casi di provvedimenti necessari per impossibilità processuale. Per contro, l’eccessivo incremento delle ipotesi di ricorso creerebbe ostacoli al processo efficiente e di ragionevole durata, che lederebbero anche l’ideale del giusto processo, nel suo aspetto materiale.

Tuttavia, cercando di pacificare la discussione e risolvere i problemi derivanti dall’incertezza circa il ricorso cautelare, il STJ ha deciso che l’art. 1.015 CPC verrebbe mitigato, consentendo una certa flessibilità per il deposito del ricorso una volta verificata l’urgenza derivante dall’inutilità del giudizio della questione in appello, che riequilibrava le posizioni dissonanti sul tema e rispondeva al quesito iniziale.

Per raggiungere l’obiettivo iniziale è stato utilizzato il metodo della rassegna bibliografica, con immersione dettagliata in materiali già pubblicati in letteratura e analisi di sentenze della Corte Superiore di Giustizia.

SVILUPPO

Il codice di procedura civile del 2015, imbevuto dell’obiettivo di semplificare le risorse, ha introdotto nell’articolo 1015 (BRASIL, 2015) i casi che, per la loro rilevanza, autorizzerebbero l’impugnazione della decisione mediante ricorso incidentale. Gli altri casi non elencati nell’articolo dovrebbero seguire la logica stabilita dall’art. 1009, comma 1 del CPC (BRASIL, 2015).

Pertanto, la nuova legislazione ha optato per un processo più fluido, con meno non conformità e riforme. Nello stesso senso, buona parte della dottrina si è posizionata in occasione della promulgazione del Codice, come si può vedere nell’esposizione di Alexandre Câmara (2017):

No sistema do CPC este fenômeno se manifesta no caso das decisões interlocutórias não agraváveis. Como se poderá ver melhor adiante, admite-se um recurso denominado agravo de instrumento contra as decisões interlocutórias enumeradas no art. 1.015. Contra as decisões interlocutórias que não se encontrem naquele rol (ou em algum outro dispositivo que afirme expressamente ser determinada decisão interlocutória recorrível por agravo de instrumento) não se admite o agravo de instrumento mas, uma vez proferida a sentença, a apelação que venha a ser interposta poderá impugnar também a decisão interlocutória que, anteriormente proferida, não podia ser atacada por recurso em separado (art. 1.009, § 1o). (CÂMARA, 2017, p. 422)

Pertanto, è possibile notare che il legislatore ha cercato di adeguare il sistema di preclusione per le decisioni cautelari al fine di renderlo compatibile con la riduzione delle possibilità di applicabilità del ricorso cautelare in relazione al codice di procedura civile del 1973 (BRASIL, 1973).

Passando all’analisi del dispositivo che prevede la possibilità del ricorso incidentale, la formulazione del caput dell’art. i suoi articoli.

Nonostante la letteralità della norma in discussione, in Magistratura cominciarono a comparire diversi casi in cui tali ipotesi di adeguatezza venivano messe in discussione, portando ad un intenso dibattito dottrinale e giurisprudenziale sul tema e ad una suddivisione della dottrina in tre diverse correnti interpretative.

Per i sostenitori della prima corrente, guidata da giuristi come Fernando Gajardoni et al. (2015, p. 447), il ruolo dell’art. 1.015 sarebbe assolutamente esaustivo e, pertanto, dovrebbe essere interpretato in senso restrittivo, in quanto il legislatore avrebbe consapevolmente optato per l’enumerazione esaustiva delle situazioni opportune. Pertanto, non sarebbe possibile ampliare tale elenco, pena la compromissione dell’intero sistema preclusivo adottato dal CPC (BRASIL, 2015).

Uno degli argomenti a sostegno di questa posizione si trova negli atti di elaborazione del disegno di legge diventato Codice 2015, PLC 8046/2010 (Camera dei Deputati) e PLS 166/2010 (Senato Federale).

Ciò perché, la Commissione Temporanea del Codice di Procedura Civile in Senato, nel formulare considerazioni sull’emendamento nº 92 volto ad ampliare le ipotesi di applicabilità del ricorso cautelare, redatto dal senatore Aloysio Nunes Ferreira (PSDB/SP), chiarito che:

O objetivo desses ajustes seria afastar o regime da taxatividade das hipóteses de cabimento do agravo de instrumento, a fim de garantir que qualquer decisão interlocutória desafie esse recurso. […] Óbice regimental opõe-se à supracitada emenda. A taxatividade das hipóteses de cabimento do agravo de instrumento foi aprovada pelo Senado Federal na forma do art. 969 do PLS. A Câmara dos Deputados apenas acresceu novas hipóteses e ajustou a redação de outras previstas pelo Senado Federal, mediante ajustes constantes do art. 1.028 do SCD. Suprimir a taxatividade do cabimento do agravo de instrumento é incorrer em inovação legislativa não autorizada nessa etapa derradeira do processo legislativo. Rejeita-se, pois, a emenda em referência. (SENADO FEDERAL, 2014, p. 39/40)

Pertanto, questa è la ragione principale per cui la prima corrente intende che l’elenco dell’articolo 1015 sarebbe numerus clausulus e non ammetterebbe interpretazioni estensive o analogie, poiché, anche dopo diverse discussioni sul disegno di legge, i legislatori avrebbero scelto di restringere i casi in cui sarebbe applicabile il ricorso.

D’altra parte, i giuristi che adottano la seconda corrente, come Didier Jr. e Cuña (2018); Wambier (2016), Bueno (2015), hanno inteso che l’elenco elencato dal dispositivo sarebbe esaustivo, ma che ammetterebbe un’interpretazione estensiva o un’analogia, poiché l’art. 1.015 non può essere considerato nella sua letteralità e le sue voci dovrebbero essere interpretate estensivamente per ammettere situazioni simili.

Seguendo questa linea, Câmara (2017, p. 527) conclude anche che il suddetto articolo ha un ruolo esaustivo, ma non esaustivo, in quanto comprende che esiste una clausola di chiusura al punto XIII che apre la possibilità ad altre disposizioni legali di prevedere per gli altri casi di adeguatezza dello strumento doglianza.

Inoltre, l’autore afferma che «la tassazione non va confusa con il divieto di interpretazione, che, molte volte, non può essere letterale, pena la costruzione di un sistema giuridico veramente schizofrenico» (C MARA, 2017, p. 530). Sarebbe possibile, quindi, per il giudice interpretare i punti dell’articolo 1.015 al fine di coprire le situazioni specificate dalla legge, tuttavia utilizzando la logica inversa del dispositivo, come nel caso del punto X, ad esempio,

[…] não há sentido em admitir agravo de instrumento contra a decisão que revoga o efeito suspensivo anteriormente deferido aos embargos do executado e não admitir a interposição dessa mesma espécie recursal contra a decisão interlocutória que indefere a atribuição de efeito suspensivo aos embargos do executado. Pois também esta decisão deve ser reputada agravável. (CÂMARA, 2017, p. 529)

In questo senso, secondo Bustamante citato da Becker (2017, p. 247), l’interpretazione estensiva deve mantenersi «nei limiti semanticamente stabiliti dal testo oggetto di interpretazione», in modo che non crei ipotesi, significati o logiche che non non esistono nel testo legale.

Inoltre, le considerazioni di Fredie Didier Jr. (2017) in materia, secondo cui, nell’ordinamento brasiliano, esistono diversi esempi in cui l’enumerazione esaustiva è interpretata estensivamente, come l’elenco dei servizi soggetti alla Tassa sui servizi di qualsiasi natura (ISS)[4].

L’autore informa che questo elenco, sebbene esaustivo, ammette un’interpretazione estensiva per comprendere servizi della stessa natura, ma con nomenclatura diversa. Di conseguenza, afferma che tale stesso meccanismo potrebbe trovare applicazione anche nei casi in cui è opportuno un ricorso cautelare previsto dal CPC e che, se non si adotta l’interpretazione estensiva al dispositivo, «vi è il rischio di resuscitare l’anomalo e uso eccessivo dello strumento”. mandato di mandamus contro un atto giudiziario, che è molto peggio, anche in termini di politica giudiziaria” (DIDIER Jr., 2017, p. 211).

Infine, la terza e ultima corrente interpretativa, difesa da autori come William Santos Ferreira (2017) e José Rogério Cruz e Tucci (2017), intende che l’art. 1.015 del CPC (BRASIL, 2015) sarebbe un esempio, in modo che l’impugnabilità della decisione cautelare dovrebbe essere immediata, anche se la situazione non è prevista dalla norma.

In questa prospettiva, considerando le diverse posizioni della dottrina in materia, Ferreira (2017) ritiene che ci sarebbe un errore di premessa nel ragionamento delle altre due intese sulla severità dell’articolo 1.015 del CPC. Quindi c’è

um equívoco comum que parece estar sendo cometido, é a precipitação na criação de pelo menos duas correntes, uma defendendo que a enumeração legal indica taxatividade e não cabendo agravo somente há que se ralar em apelação e se houver urgência deve ser admitida a impetração de mandado de segurança, enquanto outra corrente vem apresentando o que parte da doutrina denomina de ‘analogia’, procurando diante de situações de mutilidade da apelação identificar ‘similitudes’ indutoras da leitura ampliativa das hipóteses legais de cabimento, como, por exemplo, rejeição de preliminar de incompetência ser analogicamente identificada à hipótese de rejeição da alegação de convenção de arbitragem (art. 1.015, lll). (FERREIRA, 2017, p. 197)

Ciò premesso, ad avviso dell’Autore, ciò che deve essere osservato ai fini della fondatezza del ricorso, fondato su un’interpretazione sistemica del codice di procedura civile del 2015, è la sussistenza dei requisiti dell’interesse impugnativo e del rischio di inutilità di futura impugnazione della decisione in appello pregiudiziale.

Questo perché, sempre secondo Ferreira (2017), nel sistema processuale civile brasiliano, che CPC/2015 ha inaugurato, è stato eletto il criterio di piena appellabilità delle decisioni cautelari, variando solo l’appello, il ricorso interlocutorio o, in via residuale, il ricorso. In questo modo,

algo que não pode ser esquecido é que para todo recurso impõe-se interesse recursal, sendo este não apenas um requisito do recurso sem o qual não é admissível, mas também é um direito do recorrente em relação ao Estado, uma vez identificada recorribilidade em lei, deve ser assegurada a utilidade do Julgamento do recurso, inclusive em estrita observância do inc. XXXV do art. 5°, da CF/1988. Se não há identificação literal das hipóteses legalmente previstas para agravo de instrumento, em primeiro momento, se defenderia a apelação, contudo se o seu julgamento futuro será inútil por impossibilidade de resultado prático pleno (ex. dano irreparável ou de difícil reparação), como no caso de uma perícia inadmitida, em que o prédio que seria objeto da perícia diante de uma desapropriação será rapidamente demolido, desaparecendo a utilidade de julgamento futuro da apelação, não é possível defender-se o cabimento da apelação, porque a lei não pode prever recurso inútil, logo é caso de cabimento do agravo de instrumento. Em outras palavras, há uma taxatividade fraca […]. (FERREIRA, 2017, p. 199)

Di fronte a questa enorme discussione dottrinale, la questione è pervenuta alla Corte Superiore di Giustizia (STJ) che ha affrontato la questione nelle sentenze di Appello Speciale nº 1.696.396 e nº 1.704.520, sottoposte alla sistematica di appelli ripetuti sfociati nel Tema 988.

La relatrice dei casi, Ministro Nancy Andrighi (BRASIL, 2018), ha subito escluso la possibilità di un’interpretazione esaustiva dell’articolo 1015, avendo compreso che non sarebbe possibile per il legislatore prevedere nel testo normativo tutte le situazioni in quale dovrebbe essere adottata una decisione cautelare per l’esame del 2° grado di giurisdizione. Questo perché, nelle parole del Ministro:

o estudo da história do direito também revela que um rol que pretende ser taxativo raramente enuncia todas as hipóteses vinculadas a sua razão de existir, pois a realidade normalmente supera a ficção e a concretude torna letra morta o exercício de abstração inicialmente realizado pelo legislador. Assim ocorreu com o CPC/39, que foi duramente criticado pela doutrina nesse particular durante toda a sua vigência porque, não raro, surgiam hipóteses imprevistas e, pela lei, irrecorríveis de imediato, causando sérios prejuízos às partes e demandando dos especialistas a criação de uma anomalia – o mandado de segurança contra ato judicial […] (BRASIL, STJ. REsp nº 1.696.396/MT, Rel. Min. Nancy Andrighi, 2018).

Superato tale chiarimento, la sentenza respinge anche l’interpretazione estensiva o per analogia, per l’assenza di un parametro sicuro ed isonomico atto a stabilire i limiti che devono essere rispettati nell’analisi di ciascuna fattispecie prevista dalla legge. Questo tipo di interpretazione, come l’interpretazione restrittiva, non comprende tutte le situazioni che richiedono un riesame immediato.

Por derradeiro, a relatora elucida que o entendimento de que o rol do artigo 1.015 do CPC é meramente exemplificativo tampouco merece prosperar, poiché una conseguenza di questa interpretazione sarebbe la riformulazione dell’articolo 522, caput, del codice di procedura civile del 1973 (BRASIL, 1973), che contraddice direttamente la scelta consapevole operata dal legislatore di limitare la gestione della risorsa.

Di fronte all’inapplicabilità di queste correnti interpretative presentate dalla dottrina, si è cominciato ad interrogarsi su quale fosse la corretta interpretazione di tale articolo, al fine di preservare i postulati della certezza del diritto e dell’accesso alla giustizia. La risposta trovata dalla Suprema Corte è stata la cd tassazione mitigata, come di seguito illustrato.

Secondo il voto del ministro relatore (BRASIL, 2018), il ricorso cautelare si basa sull’urgenza derivante dalla futura inutilità della sentenza del ricorso differito. Ovvero, ciò che giustifica il riesame di una decisione cautelare da parte di un giudice superiore è la necessità di un rapido provvedimento di riforma. Pertanto, una volta già verificatosi il danno alla parte per l’impossibilità di proporre ricorso incidentale, sarebbe inutile sollevare tale questione in sede di ricorso preliminare.

Per esemplificare: le decisioni che respingono la richiesta di segreto giudiziario o che trattano questioni relative alla competenza – talvolta questioni assenti dall’elenco previsto dal legislatore. Se tali questioni non sono immediatamente impugnabili, anche se sollevate in via pregiudiziale, la successiva decisione che capovolge tale situazione sarà del tutto inutile, poiché il processo si sarà già svolto in via pubblica o sotto la tutela di un tribunale incompetente.

Secondo la comprensione del Ministro (BRASIL, 2018), sono situazioni come queste, non contemplate dalla legge, che la Magistratura deve fornire con la sua interpretazione. L’urgenza è, dunque, “l’elemento che dovrebbe guidare le eventuali interpretazioni relative alla congruità del ricorso cautelare al di fuori delle ipotesi elencate nell’art. 1.015 del CPC” (BRASIL, STJ. RESp n. 1.696.396/MT, Giustizia Rel. Nancy Andrighi, 2018).

Da un’altra prospettiva, è importante ricordare che le norme procedurali non dovrebbero essere analizzate isolatamente. Al contrario, trattandosi di una branca del diritto pubblico, tali norme devono essere considerate parte di un quadro giuridico nel suo insieme, poiché l’ordinamento è uno. Pertanto, è stato capito che

o direito processual deve sempre ser lido e interpretado à luz do texto constitucional. A Constituição Federal, pois, não pode estar em outros locais senão na base e simultaneamente no vértice do sistema processual, devendo todas as regras pertencentes a esse sistema serem interpretadas tendo-a como fundamento de validade e, ao mesmo tempo, como fonte normativa maior a que se deve respeito. (BRASIL, STJ. REsp nº 1.696.396/MT, Rel. Min. Nancy Andrighi, 2018).

È per questo che il codice di procedura civile del 2015 trova spazio per stabilire come regola fondamentale, proprio nel suo primo articolo, che l’interpretazione dell’ordinamento processuale civile deve essere data nella prospettiva della Costituzione della Repubblica. In questo modo, l’interprete non dovrebbe discostarsi dal testo costituzionale, poiché sono queste metanorme di procedura civile che consentono alla Corte superiore di giustizia di considerare ed esercitare un ampio controllo sull’interpretazione più appropriata delle disposizioni di legge, sulla base dei dettami estratti da forza normativa della Costituzione.

Tuttavia, nella sentenza in discussione, si è concluso che vi era una chiara posizione assunta dal legislatore nel disporre l’impugnazione cautelare, che è evidente nella nota esplicativa del codice processuale civile e nelle diverse manifestazioni dei parlamentari nel corso del elaborazione del disegno di legge al Congresso Nazionale, che ha operato una scelta politico-legislativa di restringere l’uso del ricorso cautelare.

Pertanto, si è basata sul criterio oggettivo dell’urgenza, sulla possibilità di inutilità di un successivo giudizio e sull’interpretazione secondo volontà del legislatore che è stata firmata la tesi, secondo la quale, “l’elenco dell’art. 1.015 CPC è di tassazione attenuata, pertanto ammette la proposizione di ricorso cautelare ove accertata l’urgenza derivante dall’inutilità del giudizio della materia in appello” (BRASIL, STJ. RESp n. 1.696.396/MT, Giustizia Rel. Nancy Andrighi, 2018).

In particolare, in sede dibattimentale, è stato sollevato un problema di tassazione attenuata: la lesione del sistema di preclusione dell’impugnabilità delle sentenze. In tal senso, è necessario ricordare che il CPC del 2015 ha notevolmente modificato il regime di preclusione per le decisioni cautelari. Tanto che, per quanto riguarda il ricorso in discussione, sono precluse solo le decisioni non impugnate con ricorso cautelare e il cui contenuto è descritto nell’elenco dell’articolo 1.015 (BRASIL, 2015). Le altre questioni rimangono immuni fino alla pronuncia del giudizio, momento in cui possono essere sollevate in appello preliminare e, in caso contrario, la questione diviene non controversa.

A questo punto, la critica alla tesi della tassazione attenuata consiste nel fatto che essa amplia le ipotesi di applicabilità del ricorso cautelare e, pertanto, le nuove decisioni che possono essere prese di mira mediante il ricorso cautelare finiscono per precludersi immediatamente. Pertanto, ciò potrebbe essere dannoso per le parti in situazioni in cui, credendo nel rigore dell’articolo 1.015 del CPC, non potrebbero nemmeno prevedere la possibilità di presentare un ricorso e sorprendersi, in futuro, di non conoscere la questione in appello o controargomentazioni, così che potrebbero generare incertezza giuridica e ostacolare l’accesso alla giustizia.

Tuttavia, per il ministro Nancy Andrighi (BRASIL, 2018), questo sarebbe solo un problema apparente, in quanto la tesi proposta non ha il potere di modificare alcun tipo di preclusione, sia essa temporale, logica o conclusiva. Pertanto, una volta applicata la tesi dell’attenuazione fiscale, non vi sarebbe alcuna preclusione temporale, bensì l’anticipazione del momento del riesame in via eccezionale della decisione, senza proroga del termine, rispettando così i tempi del ricorso o delle controdeduzioni.

Secondo il Ministro (BRASIL, 2018), anche in questo caso non ci sarà bisogno di parlare di preclusione logica, poiché

a decisão interlocutória fora da lista do art. 1.015, em tese não impugnável de imediato, está momentaneamente imune. Nessa perspectiva, somente por intermédio de uma conduta ativa da parte – ato comissivo – é que se poderá, eventualmente e se preenchido o seu requisito, desestabilizar a questão, retirando-a do estado de espera que a própria lei a colocou e permitindo que seja examinada imediatamente. (BRASIL, STJ. REsp nº 1.696.396/MT, Rel. Min. Nancy Andrighi, 2018).

Infine, sostiene che l’estoppel consumativo non si verificherà, posto che lo stato di inerzia della decisione sarebbe rotto solo se, oltre al deposito del ricorso da parte della parte lesa, vi fosse anche un positivo giudizio di ricevibilità da parte del Tribunale. Così il Ministro riassume la questione delle preclusioni :

Dito de outra maneira, o cabimento do agravo de instrumento na hipótese de haver urgência no reexame da questão em decorrência da inutilidade do julgamento diferido do recurso de apelação está sujeito a um duplo juízo de conformidade: um, da parte, que interporá o recurso com a demonstração de seu cabimento excepcional; outro, do Tribunal, que reconhecerá a necessidade de reexame com o juízo positivo de admissibilidade. Somente nessa hipótese a questão, quando decidida, estará acobertada pela preclusão. (BRASIL, STJ. REsp nº 1.696.396/MT, Rel. Min. Nancy Andrighi, 2018).

Superate le principali criticità della soluzione data dalla Suprema Corte di Giustizia alla questione della esaustività dell’elenco dell’art. 1.015 CPC, è stata quindi sottoscritta la tesi contenuta nel Tema 988 della Suprema Corte:  1.015 CPC è di tassazione attenuata, pertanto ammette la proposizione di ricorso cautelare ove accertata l’urgenza derivante dall’inutilità del giudizio della materia in appello” (BRASIL, STJ. Argomento 988, 2018).

Rimane, dunque, innegabile che la Corte, con sentenza sottoscritta in ottica di precedente vincolante, abbia risolto un trambusto che attanagliava la comunità giuridica, con le più diverse nozioni circa l’interpretazione da applicare. Una simile risposta da parte della Magistratura era estremamente necessaria perché è un problema così presente nella quotidianità forense.

CONSIDERAZIONI FINALI

Il codice di procedura civile del 2015, rispetto alla precedente codificazione, ha subito diverse modifiche. Uno di essi, del tutto evidente, è relativo al sistema di appellabilità delle decisioni cautelari. In tal senso, salvaguardando alcune ipotesi giuridiche, il ricorso cautelare cominciò ad essere utilizzato come mezzo per impugnare solo le decisioni cautelari che erano esplicitamente contenute nell’elenco dell’art. 1.015 CPC.

Tuttavia, nonostante il vincolo imposto dalla disposizione di legge alle ipotesi di applicabilità del ricorso cautelare, è iniziata una discussione dottrinale e giurisprudenziale per definire il carattere dell’elenco elencato dall’art. Abbiamo quindi cercato di capire quale fosse la migliore interpretazione da dare.

Di fronte a tale questione sono state formulate possibili interpretazioni dell’articolo da parte della dottrina e della giurisprudenza, che hanno fatto emergere tre correnti interpretative principali per chiarire la natura dell’enumerazione dell’articolo 1.015 CPC. Come visto, il primo difende che il ruolo è numerus clausus; la seconda che l’elenco è esaustivo, ma ammetterebbe interpretazioni estese o analogie; e il terzo che il ruolo è meramente esemplare

È possibile osservare che le tre correnti qui esposte, in misura maggiore o minore, si basavano sulla tecnica e sulla scienza giuridica sviluppate dai sistemi precedenti, in particolare il Codice del 1939 e il Codice del 1973. È evidente che le esperienze pregresse costruiscono e condizionano il ragionamento e il comportamento degli operatori del diritto. Tanto che parte della dottrina ha considerato la restituzione dell’atto di mandamus come sostituto di appello, bocciato dal voto del ministro Nancy Andrighi in occasione della sentenza di Appello Speciale 1.696.396/MT.

Inoltre, la sentenza dei ricorsi speciali 1.696.396 e 1.704.520, sottoposti alla sistematica dei ricorsi ripetuti, che rappresenta un progresso rispetto alla tecnica del giudizio, indica un nuovo paradigma nell’interpretazione delle norme e del sistema giuridico brasiliano nel suo complesso.

La scelta che il ruolo dell’art. 1015 sia di specificità mitigata dall’urgenza è compatibile con i riferimenti correnti e risolve, almeno in teoria, buona parte dei problemi riscontrati dalla dottrina in ordine alla specificità delle ipotesi di congruità del ricorso cautelare, che ci riporta alla domanda iniziale: questa posizione fungerebbe da equilibrio tra i principi della certezza del diritto e dell’accesso alla giustizia, raggiungendo il punto di equilibrio ideale?

Pur apparentemente risolvendo tali problemi, la tesi adottata dalla Suprema Corte è tuttora oggetto di critiche, il che sarebbe naturale qualunque sia la posizione assunta dalla Corte, essendo le posizioni esistenti assai diverse tra loro. La risposta trovata dal giudice di merito fissa in modo relativamente adeguato le situazioni che la prassi forense ha già ritenuto indispensabili per la proposizione di un ricorso cautelare, diretto a prevenire la decadenza del diritto invocato.

Non si nega, tuttavia, che tale posizione lasci un margine di incertezza giuridica, posto che spetterà all’interprete intravedere le questioni che possono attendere il regolare svolgimento del processo da contestare e le questioni che necessitano di un immediato risposta in appello, che influenzerebbe direttamente il postulato dell’accesso alla giustizia.

Saranno, dunque, le circostanze della fattispecie a definire il momento ideale per proporre o meno ricorso, richiedendo la buona fede – secondo quanto propone lo stesso codice – di tutti gli operatori del diritto in nome del giusto processo di legge.

La tassazione attenuata è, dunque, lo strumento interpretativo dell’art. rappresenta un rischio per il miglior provvedimento giudiziale se si attende il regolare iter processuale per la successiva impugnazione in via di appello.

Si assicura, inoltre, che la tesi non contraddica l’intenzione della legge, ma anzi la soddisfi quando ricerca l’eccellenza nel provvedimento della Magistratura in difesa degli interessi giuridici – come previsto dalla Costituzione. La dottrina intermedia sulle possibili posizioni da adottare è stata vincitrice in questo dibattito, bilanciando sempre più i valori di sicurezza, efficienza e accesso alla magistratura.

Partendo dal presupposto che non sarebbe fattibile prevedere tutte le fattispecie di querela e che spetta alla magistratura interpretare le norme, l’interpretazione data dal giudice di merito risponde alla logica della disciplina processuale, in quanto non sussiste estensione dei ricorsi, come nel passato ordinamento processuale, ma senza divenire ostacolo all’azione giurisdizionale per ogni lesione o minaccia di lesione del diritto, proprio considerando e bilanciando i principi ispiratori del presente lavoro.

RIFERIMENTI

BECKER, Rodrigo Frantz. O rol taxativo (?) das hipóteses de cabimento do agravo de instrumento. Publicações da Escola da AGU V. 9, n. 04, 2017. Disponível em: <https://seer.agu.gov.br/index.php/EAGU/article/view/2020>. Acesso em: 17/05/2021.

BRASIL. Constituição da República Federativa do Brasil de 1988. Diário Oficial da União, Brasília, 5 de outubro de 1988. Disponível em: <http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/constituicao/constituicao.htm>. Acesso em: 15/05/2021.

BRASIL. Código de Processo Civil de 1973. Presidência da República, 11 de janeiro de 1973. Disponível em: http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/leis/l5869impressao.htm Acesso em: 15/05/2021.

BRASIL, Lei nº 1015, de 16 de março de 2015. Código de Processo Civil. Disponível em: <http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/_ato2015-2018/2015/lei/l13105.htm>. Acesso em: 23/05/2021.

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BUENO, Cassio Scarpinella. Manual de direito processual civil: inteiramente estruturado à luz do novo CPC – Lei nº 13.105, de 16-3-2015. São Paulo: Saraiva, 2015.

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CÂMARA, Alexandre Freitas. O novo processo civil brasileiro. 3. ed. São Paulo: Atlas, 2017.

DIDIER Jr., Fredie. Curso de Direito Processual Civil: Meios de Impugnação às Decisões Judiciais e Processo nos Tribunais. Vol. 3. Salvador: JusPodium, 2017.

DIDIER JR., Fredie; CUNHA, Leonardo Carneiro da. Curso de Direito Processual Civil: meios de impugnação às decisões judiciais e processos nos tribunais. 15ª ed. Salvador: Juspodivm, 2018.

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GAJARDONI, Fernando da Fonseca; DELLORE, Luiz; ROQUE, André Vasconcelos; OLIVEIRA JR., Zulmar. Teoria geral do processo: comentários ao CPC de 2015. São Paulo: Forense, 2015, p. 447.

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TUCCI, José Rogério Cruz e. Ampliação do cabimento do recurso de agravo de instrumento.  Disponível em: <https://www.conjur.com.br/2017-jul-18/paradoxo-corte-ampliacao-cabimento-recurso-deagravo-instrumento>. Acesso em: 16/06/2021.

WAMBIER, Teresa Arruda Alvim et al. Primeiros comentários ao novo Código de Processo Civil: artigo por artigo. 2ª Ed. São Paulo: Revista dos Tribunais, 2016.

APPENDICE – NOTA A PIEDI

2. Superior Tribunal de Justiça (STJ).

3. Código de Processo Civil (CPC).

4. Imposto Sobre Serviços (ISS).

[1] Laureato in diritto amministrativo e diritto processuale civile presso l’Universidade Cândido Mendes e laureato in giurisprudenza presso la Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro – PUC-Rio. ORCID: 0000-0002-4850-6778.

Inviato: Dicembre 2021.

Approvato: Aprile 2022.

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Beatriz Bacci da Silva

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