ARTICOLO ORIGINALE
MORAES, Bruna dos Santos Martins [1], CAVALCANTE, Ricardo de Sousa [2] , SILVA, Rogério Umbelino da [3], SILVA, Paulo Danilo da Silva e [4], DIAS, Claudio Alberto Gellis de Mattos [5], DENDASCK, Carla Viana [6], ARAÚJO, Maria Helena Mendonça de [7], FECURY, Amanda Alves [8]
MORAES, Bruna dos Santos Martins et al. Profilo clinico-epidemiologico dei pazienti con tubercolosi polmonare trattati in un centro di riferimento nell’Amazzonia brasiliana. Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento. Anno 09, Ed. 07, Vol. 01, pp. 27-46. Luglio 2024. ISSN: 2448-0959, Link di accesso: https://www.nucleodoconhecimento.com.br/salute/profilo-clinico-epidemiologico, DOI: 10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/profilo-clinico-epidemiologico
RIEPILOGO
La tubercolosi (TB), causata dal complesso Mycobacterium tuberculosis o bacillo di Koch, si trasmette principalmente per via inalatoria quando l’individuo infetto starnutisce, tossisce o parla, rilasciando goccioline nell’aria. Si manifesta in due forme: localizzata solo nel parenchima polmonare (TB polmonare), presentandosi come forma primaria, secondaria e miliare, e la forma che si manifesta al di fuori del parenchima polmonare (TB extrapolmonare). L’obiettivo di questo studio è stato descrivere il profilo clinico-epidemiologico dei pazienti con tubercolosi polmonare seguiti presso l’ambulatorio di pneumologia del Centro di Riferimento per le Malattie Tropicali (CRDT) nello Stato dell’Amapá, nella regione settentrionale del Brasile, negli anni 2021 e 2022. A tal fine è stato condotto uno studio trasversale retrospettivo, descrittivo e quantitativo, utilizzando i dati ottenuti dall’ambulatorio di pneumologia del CRDT nella città di Macapá, stato dell’Amapá, appartenente all’Amazzonia brasiliana. Sono stati analizzati 141 pazienti, il 48,9% diagnosticati nel 2021 e il 51,1% nel 2022. I risultati di questo lavoro sollecitano iniziative come ricerche e studi volti a rafforzare le strategie di controllo e prevenzione della tubercolosi nelle unità sanitarie dello stato dell’Amapá e nelle comunità di tutto il Brasile, migliorando così la gestione di questa malattia ancora così prevalente nel nostro contesto. Si nota inoltre la necessità di un riconoscimento precoce dei pazienti con sintomi respiratori, per una diagnosi e un trattamento tempestivi volti a ridurne la morbilità e mortalità.
Parole chiave: Tubercolosi Polmonare, Epidemiologia, Profilo Clinico, Bacillo di Koch.
1. INTRODUZIONE
La tubercolosi (TB), sebbene sia una delle malattie più antiche dell’umanità, rappresenta una preoccupazione per la salute pubblica, poiché è considerata la principale causa di mortalità tra le malattie infettive. È un’infezione causata dal complesso Mycobacterium tuberculosis o bacillo di Koch. La sua trasmissione avviene principalmente per via inalatoria quando l’individuo infetto starnutisce, tossisce o parla, rilasciando goccioline nell’aria (conosciute come Pfluger), che contengono carica bacillare diluita nell’aerosol, trasformandosi in particelle più piccole (nuclei di Wells) contenenti uno o due bacilli (Brasile, 2019; Teixeira et al., 2020).
La tubercolosi si manifesta in due forme: quella localizzata solo nel parenchima polmonare (TB polmonare), che si presenta come forma primaria, secondaria e miliare, e quella che si manifesta al di fuori del parenchima polmonare (TB extrapolmonare). La TB polmonare si distingue per la sua rilevanza pubblica, essendo responsabile del mantenimento della catena di trasmissione della malattia, poiché viene trasmessa nella sua forma attiva attraverso goccioline di aerosol espulse dai polmoni e dalla trachea. Al contrario, nella TB extrapolmonare il rischio di infezione per via aerosolica è ridotto, data la sua localizzazione al di fuori delle vie respiratorie, e la sua sintomatologia varia a seconda del sistema o dell’organo colpito (Oliveira et al., 2021; Yoshimura et al., 2021).
La forma polmonare può essere primaria, quando avviene il primo contatto con il bacillo, generalmente colpendo i bambini e presentandosi con un quadro di febbre prolungata, inappetenza e sudorazione notturna. La forma secondaria, che si verifica con la riattivazione dell’infezione latente, colpisce generalmente giovani e adulti, con manifestazioni polmonari come tosse, inizialmente secca, che evolve in tosse produttiva (purulenta, mucosa o con tracce di sangue), dolore toracico, dispnea e, nei casi avanzati, emottisi, con distruzione del tessuto polmonare. Sono presenti anche sintomi sistemici come febbre serotina, sudorazione notturna, perdita di peso e astenia (Souza; Silva, 2022; Yoshimura et al., 2021).
Sempre sotto la forma di TB polmonare, la TB miliare si presenterà con caratteristiche radiologiche molto specifiche, potendo verificarsi sia nella forma primaria che in quella secondaria. È una forma più grave della malattia, con disseminazione linfatica ed ematogena, che può colpire sia i polmoni che altri organi. È più comune nella popolazione immunosoppressa, in particolare in coloro che hanno un’immunocompromissione grave. Può presentare sintomi specifici della sede interessata come, ad esempio, cutanei, neurologici, cardiovascolari e persino del tratto respiratorio (Lemos et al., 2020; Tassinari et al., 2022).
La tubercolosi extrapolmonare colpisce principalmente gli individui che seguono terapie immunosoppressive e quelli infetti dal virus HIV (Virus dell’Immunodeficienza Umana). Rappresenta una sfida clinica ed epidemiologica per la sua capacità di colpire vari organi e tessuti. Per questo motivo, ha una presentazione clinica varia a seconda della localizzazione, come dolore osseo, dolore addominale, tosse, perdita di peso, versamento pleurico, sonnolenza, apatia, cefalea, tra gli altri. Le principali forme diagnosticate sono: TB pleurica (la forma più comune di TB extrapolmonare negli individui non positivi all’HIV), TB gangliare periferica, empiema pleurico tubercolare, TB meningoencefalica, TB pericardica, TB ossea (Araújo et al., 2023; Yoshimura et al., 2021).
In generale, la maggior parte delle infezioni non presenterà sintomi, classificandosi come tubercolosi latente, ossia quella in cui l’individuo immunocompetente risponderà con una risposta immunologica adeguata attraverso la fagocitosi delle micobatteri, che verranno inattivate dai macrofagi alveolari, seguita da un’attivazione della risposta immunologica adattativa (Boom; Schaible; Achkar, 2021).
Con l’evoluzione della risposta immunitaria adattativa, si verifica la migrazione di linfociti e altre cellule affini verso il sito primario dell’infezione, formando un granuloma tipico, dove si trovano i bacilli persistenti nella loro forma dormiente e metabolicamente inattiva per lunghi periodi, riattivandosi quando si verifica un fallimento del processo immunitario dell’ospite, causando così la progressione della malattia (Boom; Schaible; Achkar, 2021).
Lo Stato dell’Amapá, uno dei sette Stati della regione settentrionale del Brasile, è composto da 16 comuni, con una popolazione residente, secondo l’ultimo censimento demografico dell’IBGE del 2022, di 733.759 persone. Si sottolinea che circa il 90% della popolazione risiede nell’area urbana, concentrandosi prevalentemente nella regione metropolitana (Macapá, Santana, Mazagão) e a Oiapoque. Nel 2021, l’Amapá ha registrato un tasso di incidenza di casi di notifica di tubercolosi (per 100.000 abitanti) pari a 35,2 nel 2021 e a 43,1 nel 2022, rendendo imprescindibile valutare le condizioni che portano ad avere alti tassi di nuovi casi (Brasile, 2023; IBGE, 2022).
2. OBIETTIVO
Descrivere il profilo clinico-epidemiologico dei casi di pazienti con tubercolosi polmonare seguiti presso l’ambulatorio di pneumologia del Centro di Riferimento per le Malattie Tropicali (CRDT) dello stato dell’Amapá, nella regione settentrionale del Brasile, negli anni 2021 e 2022.
3. METODOLOGIA
Il presente lavoro è uno studio trasversale descrittivo, di carattere retrospettivo con approccio quantitativo. È caratterizzato in questo modo poiché analizza e correla le variabili cliniche ed epidemiologiche degli individui, insieme all’ambiente, in un determinato periodo di tempo. Inoltre, è considerato quantitativo poiché le variabili sono state trattate e quantificate utilizzando tecniche statistiche (Dalfovo; Lana; Silveira, 2008; Lima-Costa; Barreto, 2003).
Lo studio è stato condotto nella città di Macapá, nello stato dell’Amapá, e per il suo sviluppo i dati sono stati ottenuti presso l’Ambulatorio di Pneumologia del Centro di Riferimento per le Malattie Tropicali (CRDT), che assiste pazienti con sospetta o diagnosticata malattia infettiva e contagiosa.
Per questo studio sono stati selezionati pazienti della città di Macapá con tubercolosi polmonare trattati presso il CRDT negli anni 2021 e 2022. I criteri di inclusione comprendevano pazienti, uomini e donne, a partire dai 18 anni, con diagnosi confermata di tubercolosi polmonare tramite il metodo della bacilloscopia, test rapido molecolare (TRM) per la tubercolosi o coltura positiva per micobatteri. Come criteri di esclusione sono stati esclusi i pazienti con diagnosi di tubercolosi non polmonare, con risultati negativi ai test diagnostici effettuati e pazienti che hanno iniziato il trattamento presuntivo per tubercolosi.
Lo strumento utilizzato come base per la raccolta dei dati è stato costituito dai registri dei pazienti con diagnosi di tubercolosi polmonare in trattamento durante gli anni 2021 e 2022. Dopo essere stati raccolti, questi dati sono stati tabulati e trattati tramite l’applicazione Microsoft Excel 365. A partire da ciò, sono state costruite tabelle per l’aggregazione delle variabili, che sono state organizzate in dati epidemiologici (età, sesso, istruzione e occupazione) e dati clinici, come segni e sintomi di infezione da tubercolosi, tra cui tosse secca per più di 3 settimane, perdita di peso involontaria, febbre diurna, sudorazione notturna e altri sintomi fino al momento della visita.
Le variabili di interesse sono state sottoposte a un test di associazione, il test del Chi-quadrato (Chi-square test). I test di associazione si basano sul presupposto teorico del confronto tra frequenze attese e osservate tra variabili qualitative (o categoriali) per valutare se esiste una relazione di dipendenza tra esse, accettando o rifiutando l’ipotesi nulla che le variabili di interesse studiate siano indipendenti. Una volta che il Chi-quadrato ha dimostrato l’esistenza di un’associazione, per misurarne il grado è stato calcolato anche il V di Cramer (Cramer’s V). Sono stati considerati statisticamente significativi i valori di p<0,05. Per l’esecuzione dei test statistici e l’analisi descrittiva, è stato utilizzato il software statistico Jamovi (versione 2.3).
Essendo una ricerca su esseri umani, questo studio è stato sottoposto e approvato dal Comitato Etico per la Ricerca su Essere Umani dell’Università Federale dell’Amapá, in conformità alla Risoluzione n. 466/2012 del Consiglio Nazionale della Sanità, con CAAE n. 67702423.5.0000.0003. La raccolta dei dati è iniziata dopo la firma della lettera di consenso da parte del direttore responsabile del Centro di Riferimento per le Malattie Tropicali. Questo studio ha rispettato le norme etiche vigenti per la ricerca.
4. RISULTATI E DISCUSSIONE
Nell’analisi dei dati raccolti dai registri dei pazienti del CRDT, secondo i criteri di inclusione di questo studio, si è osservato un totale di 141 pazienti diagnosticati con tubercolosi polmonare negli anni 2021 e 2022. Nell’anno 2021, sono stati diagnosticati 69 pazienti (48,9%) e nell’anno 2022, 72 pazienti (51,1%).
Tra i motivi di questo aumento vi sono una maggiore esposizione alla malattia, un’alta percentuale di positività per coinfezione da HIV e l’interruzione del trattamento raccomandato (Brasile, 2023). Inoltre, uno studio condotto nello Stato dell’Amapá negli anni 2018-2023 evidenzia un altro motivo per questo aumento, ovvero il miglioramento delle notifiche nel Sistema di Informazione delle Malattie di Notifica (SINAN), grazie alla sua estensione in tutto il territorio brasiliano e alla riduzione della sotto-notifica. Il ripristino del flusso di diagnosi e gestione, ripreso dopo il periodo pandemico, ha anche contribuito all’aumento delle notifiche (Cardoso et al., 2023; Silva et al., 2022).
Per quanto riguarda i dati epidemiologici, la frequenza delle professioni ha mostrato che i gruppi di maggiore rilevanza erano professionisti autonomi 24,1% (n=34), lavoratori domestici 12,1% (n=17) e professionisti della salute 6,4% (n=9), mentre le altre professioni avevano percentuali inferiori. Tuttavia, a causa della mancanza di compilazione, il 34,7% dei pazienti (n=49) non aveva indicato la professione o l’occupazione nel registro, come mostrato nella Tabella 1.
Tabella 1. Frequenza delle professioni dei pazienti del CRDT diagnosticati con tubercolosi polmonare negli anni 2021 e 2022
Poiché operano in aree diverse e con il pubblico in generale, i professionisti autonomi hanno una maggiore probabilità di entrare in contatto con il bacillo di Koch. Uno studio pubblicato nel 2007 ha indicato che i lavoratori indipendenti hanno un livello di incidenza intermedio per la tubercolosi, mentre un altro studio pubblicato nel 2023 indica che essere un professionista autonomo è un importante predittore per una riduzione del reddito annuale fino al 20% quando associato alla TB, a causa di fattori come l’assenza di sicurezza sociale e di licenza medica retribuita (Hoshino et al., 2007; Maciel et al., 2023).
Per quanto riguarda il gruppo dei lavoratori domestici, i dati trovati coincidono con studi che associano il basso reddito e le occupazioni non retribuite con l’aumento dell’incidenza della tubercolosi. La vulnerabilità economica e sociale porta all’abbandono o all’impossibilità di seguire il trattamento da parte del paziente, a causa di circostanze come la mancanza di supporto finanziario per il trasporto ai servizi sanitari. Per quanto riguarda i professionisti del settore sanitario, essi sono in maggior contatto con il bacillo, sia per il contatto con i pazienti sia per la manipolazione laboratoriale di componenti biologici contaminati (Azeredo, 2019; Telarolli Junior et al., 2017).
Relativamente all’analisi della variabile sesso, si è osservata una predominanza del sesso maschile con il 66,7% (n=94), rispetto al sesso femminile con il 33,3% (n=47). Questo fatto può essere giustificato dal comportamento di maggiore esposizione ai rischi da parte degli uomini, dalla negligenza della propria salute, dalla ricerca tardiva dei servizi sanitari e da un’assistenza limitata e riduzionista da parte del personale sanitario (Siqueira et al., 2014; Tavares et al., 2020).
Per quanto riguarda la razza, si è constatato che la maggior parte si è dichiarata mista (73,8%, n=104), seguita da neri (14,9%, n=21), bianchi (10,6%, n=15) e gialli (0,7%, n=1). Alcune caratteristiche pongono i misti e i neri a rischio di malattia, come la maggiore difficoltà di accesso ai servizi sanitari, la mancanza di qualità della vita e l’esperienza di intolleranza e pregiudizio nella società, rispetto agli individui non autodefiniti come misti o neri (Tavares et al., 2020).
Per quanto riguarda l’età, è stato verificato un valore simile tra due fasce di età: la fascia 20-39 anni (n=56) e quella 40-59 anni (n=54), con una media di 44,5 anni. Considerando queste due fasce di età, l’infezione colpisce la parte della popolazione economicamente attiva, seguendo la tendenza nazionale. Il principale fattore che giustifica questo risultato è la maggiore esposizione al bacillo, sia nell’ambito occupazionale sia per un tempo maggiore trascorso al di fuori del domicilio. La popolazione adulto-giovane subisce l’impatto di questa patologia nell’ambito sociale ed economico, sia per la necessità di allontanarsi dal lavoro, la riduzione o la perdita del reddito, sia per i costi quotidiani (Brasile, 2023; Santos Junior et al., 2019).
Per quanto riguarda il livello di istruzione, è stato verificato che il 27% dei pazienti aveva la scuola primaria incompleta, il 12,1% erano analfabeti, e il 17% avevano completato la scuola secondaria, con gli altri gradi di istruzione a una percentuale inferiore. Tuttavia, è stata anche notata un’alta percentuale di mancanza di informazioni su questa variabile, come esposto nella Tabella 2.
Tabella 2. Frequenza del livello di istruzione dei pazienti del CRDT diagnosticati con tubercolosi polmonare negli anni 2021 e 2022
Il basso livello di istruzione è direttamente correlato al processo di malattia. Questi individui sembrano non avere una percezione completa della gravità della loro malattia e del suo sviluppo, così come una scarsa conoscenza dell’importanza di cercare assistenza medica per un trattamento adeguato e per forme di protezione efficaci. Inoltre, a volte c’è una comprensione incompleta del trattamento, il che ostacola l’eliminazione del bacillo di Koch, aumentando la probabilità di resistenza al regime di trattamento farmacologico standard per la tubercolosi (André et al., 2020; Rodrigues; Mello, 2018).
I possibili fattori coinvolti in questa incompletezza delle informazioni possono essere la preferenza per registrare l’abbandono, il fallimento del trattamento e i decessi, mettendo in secondo piano le informazioni sociodemografiche del paziente, così come le abitudini di vita e gli esami di monitoraggio del trattamento (Silva, 2023).
Per quanto riguarda gli esami diagnostici effettuati dai pazienti, è emerso che nel 2021, il 20,6% ha effettuato bacilloscopia, il 38,3% ha effettuato coltura di espettorato, il 46,8% ha effettuato TRM-TB e il 7,1% ha effettuato esame istopatologico. Tuttavia, nell’anno 2022, il 26,2% ha effettuato bacilloscopia, il 30,5% ha effettuato coltura di espettorato, il 49,6% ha effettuato TRM-TB e il 3,5% ha effettuato esame istopatologico.
Il test TRM-TB è indicato prioritariamente per la diagnosi di TB polmonare e laringea nella popolazione adolescente e adulta, e può essere utilizzato per quadri extrapolmonari se si utilizzano materiali biologici già validati. È un test accessibile alla popolazione e disponibile nel servizio pubblico, con risultati disponibili in 2 ore, richiedendo solo un campione di espettorato. La sua tecnica rileva il DNA del M. tuberculosis e la resistenza delle sue ceppi alla rifampicina. Per questa maggiore accessibilità, si nota l’alta frequenza di esecuzione del test nella popolazione di questo studio (Brasile, 2019; Silva et al., 2021).
Per quanto riguarda la bacilloscopia, è un mezzo importante per la diagnosi della TB, poiché rileva i pazienti bacilliferi. Inoltre, nel SUS, è un esame importante per il monitoraggio mensile del trattamento del paziente. È un esame con una metodologia semplice, con risultati disponibili entro 48 ore e, se eseguito correttamente, ha una sensibilità di circa l’80%. Nonostante l’esistenza di altri metodi più rapidi, la bacilloscopia è utilizzata regolarmente nel servizio sanitario, come indicato dallo studio presente (Giacomet et al., 2021; Tassinari et al., 2022).
La coltura di espettorato, sebbene sia il metodo standard per la diagnosi della TB, è meno utilizzata a causa della sua durata (circa 45 giorni) e del tempo necessario per analizzare la replicazione del bacillo, tendendo a essere meno utilizzata per la necessità di diagnosi e trattamenti più precoci. L’esame istopatologico, invece, è riservato ai casi più complessi, dove la radiografia del torace indica un coinvolgimento esteso e, nei casi extrapolmonari (Giacomet et al., 2021).
Per quanto riguarda i dati clinici, i risultati hanno mostrato un’alta prevalenza di alterazioni sistemiche, con la tosse come sintomo più comune, riscontrato nel circa 56,7% dei casi (80 pazienti), seguito dalla perdita di peso con il 40,4% (57 pazienti) e dalla febbre diurna, con il 37,6% (53 pazienti) del totale. I sintomi come la sudorazione notturna, la dispnea, il dolore toracico e l’emottisi hanno avuto una percentuale meno significativa, arrivando a meno del 15% ciascuno. L’emottisi si è manifestata solo nel 5% dei casi, come indicato nella Tabella 3.
Il predominio della tosse come sintomo è caratteristico della patologia, giustificato dal coinvolgimento del Bacillo di Koch nel parenchima polmonare, con una risposta immunologica che genera risposta infiammatoria e danno tissutale, attivando così i recettori della tosse nelle vie respiratorie (De Souza Tej et al., 2023).
La perdita di peso è correlata all’inappetenza e alla diminuzione dell’assunzione di cibo a causa del disagio associato alla tosse, in modo individuale. La comparsa di febbre e sudorazione meno frequente è giustificata da fattori immunologici propri degli ospiti, che comportano il rilascio di una certa quantità di sostanze pro-infiammatorie e citochine quando in contatto con i micobatteri e i loro antigeni. Riguardo alla comparsa degli altri sintomi (dolore toracico, dispnea e emottisi), questi sono associati a quadri clinici più avanzati, che nel caso dello studio presente sono stati la minoranza al momento della diagnosi (Santana; Seniski, 2016; Alves et al., 2022).
Tabella 3. Frequenza dei sintomi nei pazienti del CRDT diagnosticati con tubercolosi polmonare negli anni 2021 e 2022
Si segnala che, tra i rapporti analizzati, circa il 28,4% di essi (n=40) non presentava dati clinici.
Questa assenza di dati potrebbe essere correlata alla registrazione manuale da parte dei professionisti, all’apertura di nuovi registri, alla mancanza di ordine cronologico, alla suddivisione per specialità e alla carenza di tecnologia per la raccolta e la standardizzazione delle informazioni. Questo porta quindi a perdite dei registri o a lacune nella registrazione e nella storia del paziente (Freitas et al., 2022).
Inoltre, altri sintomi (astenia e inappetenza, vomito costante, inappetenza, anoressia, dolore addominale, raucedine e mal di schiena) corrispondono al 5,6% del totale dei sintomi (n=8), come mostrato nella Tabella 4.
Tabella 4. Frequenza di altri sintomi nei pazienti del CRDT diagnosticati con tubercolosi polmonare negli anni 2021 e 2022
La disparità tra la frequenza di questi sintomi e quelli più prevalenti è giustificata, secondo altri studi, dalla risposta immunologica di ogni organismo che si manifesta in modo diverso, dalla storia naturale della malattia, da fattori individuali come età e condizioni mediche sottostanti (Kendall et al., 2021; Rodríguez et al., 2018).
Per quanto riguarda i dati analizzati e la corretta compilazione del registro, è stata considerata la completezza dei dati clinici ed epidemiologici. È stato osservato che il 51,7% dei registri presentava dati completi, il 22,7% mancava di dati clinici e aveva dati epidemiologici parziali, il 18,4% aveva dati clinici completi e dati epidemiologici parziali e il 7,1% non aveva dati clinici.
È stato osservato che, in entrambi i gruppi, clinico ed epidemiologico, alcune variabili non sono state compilate o sono state compilate parzialmente. Poiché la notifica è manuale, vi è la dipendenza da un professionista per inserire i dati nel sistema di notifica o compilare la scheda di notifica e registrazione. Se tale professionista non è formato per questo compito, è possibile che si formino lacune a causa della mancanza di informazioni da parte del paziente, come avvenuto nel presente studio (Tomberg et al., 2019). La conseguenza di ciò è un numero falsato di notifiche, che impatta direttamente sul numero reale di individui infetti, sul trattamento e sul follow-up di questi pazienti, oltre a una maggiore esposizione della popolazione a questa patologia. Inoltre, la non completezza dei dati influisce sulla qualità del servizio e sulla vigilanza epidemiologica, essendo il passo iniziale per prendere azioni di dominio e gestione in una regione stabilita (Costa et al., 2023).
Sono stati effettuati calcoli statistici di associazione tra le variabili cliniche ed epidemiologiche, dove il test del chi-quadrato di indipendenza ha mostrato che vi è un’associazione tra la realizzazione della Cultura per Mycobacterium e l’anno in cui è stata eseguita (X²(1)= 5.64; p=0,018; V di Cramer=0,20), così come tra la presenza di dolore toracico e la fascia di età (X²(6)= 12.9; p=0,044; V di Cramer=0,214). Altre analisi non hanno mostrato significatività statistica, come può essere analizzato nella Tabella 5.
Tabella 5. Risultato dei test di associazione e dei rispettivi valori p
Per quanto riguarda le variabili che hanno mostrato associazione con significatività (p <0,05), secondo la letteratura, l’associazione tra dolore toracico e fascia di età, si osserva che nei giovani adulti è più abituale quando la tubercolosi si manifesta in forma extrapolmonare, in particolare come TB pleurica, anche se non è una regola fissa. Negli anziani, invece, vi è una percentuale maggiore a causa dell’associazione con comorbidità preesistenti e abitudini di vita legate al tabagismo. Pertanto, l’associazione tra dolore toracico e fascia di età non indica un evento obbligatorio, ma piuttosto un scenario di possibile occorrenza (Chaves et al., 2017; Silva et al., 2021).
Per quanto riguarda la cultura e l’anno di esecuzione, non ci sono altri studi in cui è stata osservata tale associazione. Tuttavia, essendo l’esame il gold standard per la diagnosi di TB polmonare, quando accessibile e eseguito, la sua sensibilità si aggira intorno all’80% e la sua specificità al 98%. Pertanto, si comprende che esiste una relazione diretta tra esecuzione adeguata e positività (se l’infezione è presente), come indicato dal presente studio (Silva et al., 2021).
5. CONCLUSIONI
I risultati del lavoro suggeriscono iniziative come ricerche e studi per il rafforzamento delle strategie di controllo e prevenzione della tubercolosi nelle strutture sanitarie dello stato di Amapá e nelle comunità di tutto il Brasile, al fine di migliorare la gestione di questa malattia ancora così prevalente. Si percepisce anche la necessità di un riconoscimento precoce dei pazienti sintomatici respiratori, per una diagnosi e un trattamento tempestivi, al fine di ridurre la loro morbilità e mortalità.
È inoltre di fondamentale importanza il corretto completamento dei registri che sono già standardizzati dal Ministero della Salute, in particolare per quanto riguarda la professione, le comorbidità e i dati clinici come i segni e i sintomi di questi pazienti. Questo contribuisce al miglioramento della raccolta delle informazioni, fornendo così supporto agli organi di salute nell’attuazione di politiche pubbliche finalizzate alla riduzione/eradicaizione della malattia nel paese.
REFERÊNCIAS
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AVVISO
Gli autori hanno utilizzato l’IA ChatGPT versione 04 per la correzione grammaticale, ortografica e delle concordanze verbali. Tuttavia, tutte le ricerche dei contenuti e la classificazione della qualità degli articoli sono state effettuate in modo originale.
[1] Studente del Corso di Medicina (UNIFAP). ORCID: https://orcid.org/0009-0002-3818-8005 Currículo Lattes: https://lattes.cnpq.br/3509135412458006.
[2] Studente del Corso di Laurea in Medicina (UNIFAP). ORCID: https://orcid.org/0009-0005-0931-457X. Currículo Lattes: http://lattes.cnpq.br/8837742795293619.
[3] Studente del Corso di Laurea in Medicina (UNIFAP). ORCID: https://orcid.org/0009-0002-9543-142X. Currículo Lattes: http://lattes.cnpq.br/7491363722883977.
[4] Laurea in Medicina (UEPA). Specializzazione in Pneumologia (HUJBB). ORCID: https://orcid.org/0009-0005-4366-432X. Currículo Lattes: http://lattes.cnpq.br/8194220871551027.
[5] Biologo, Dottore in Teoria e Ricerca del Comportamento (UFPA), Professore e ricercatore presso l’Istituto di Istruzione di Base, Tecnica e Tecnologica di Amapá (IFAP), nel Programma di Laurea Magistrale in Educazione Professionale e Tecnologica (PROFEPT IFAP) e nel Programma di Laurea Magistrale in Biodiversità e Biotecnologia dell’Amazzonia Legale (Rete BIONORTE – Polo Amapá – UNIFAP).ORCID: https://orcid.org/0000-0003-0840-6307. Currículo Lattes: http://lattes.cnpq.br/8303202339219096.
[6] Dottorato in Comunicazione e Semiotica presso la Pontificia Università Cattolica di San Paolo (PUC/SP). Dottorato in Psicologia e Psicoanalisi Clinica. Laurea Magistrale in Scienze della Religione presso l’Università Presbiteriana Mackenzie. Laurea Magistrale in Psicoanalisi Clinica. Laurea in Scienze Biologiche. Laurea in Teologia. Da oltre 15 anni lavora con la Metodologia Scientifica (Metodo di Ricerca) nell’orientamento alla produzione scientifica di laureandi magistrali e dottorandi. Specialista in Ricerche di Mercato e Ricerche nell’ambito della Salute. ORCID: https://orcid.org/0000-0003-2952-4337. Lattes: https://lattes.cnpq.br/2008995647080248.
[7] Dottoranda in Scienze della Cura della Salute presso l’Università Federale Fluminense (UFF). Laurea Magistrale in Scienze della Salute presso l’Università Federale di São Paulo (UNIFESP); Specialista in Salute della Famiglia presso l’Università Statale del Ceará, UECE, Brasile; Specialista in Medicina del Lavoro presso l’Università Gama Filho, UGF, Brasile; Specialista in Salute del Lavoratore ed Ecologia Umana presso la Fondazione Oswaldo Cruz, FIOCRUZ, Brasile; Specialista in Clinica Medica presso l’Ospedale dei Servitori dello Stato del Pará; Medico presso l’Università dello Stato del Pará (UEAP). ORCID: 0000-0002-7742-144X. Currículo Lattes: http://lattes.cnpq.br/8427706088023830.
[8] Biomedica, Dottoressa in Malattie Tropicali (UFPA), Professoressa e ricercatrice del Corso di Medicina presso il Campus Macapá, Università Federale di Amapá (UNIFAP), del Programma di Laurea Magistrale in Scienze della Salute (PPGCS/UNIFAP) e del Programma di Laurea Magistrale in Insegnamento delle Scienze e Matematica (RedECIM). ORCID: https://orcid.org/0000-0001-5128-8903 Currículo Lattes: http://lattes.cnpq.br/9314252766209613.
Materiale ricevuto: 30 aprile 2024.
Materiale approvato dai revisori: 1 luglio 2024.
Materiale revisionato approvato dagli autori: 5 luglio 2024.