STOCCO, Kleber José [1]
STOCCO, Kleber José. Giudice conciliatore-una figura mitologica: approccio per motivi di principio della conciliazione nei tribunali del lavoro e diritto conoscenza scientifica 9.099/95 – Multidisciplinare Core Magazine – Vol. 1. Anno. 1. Marzo. 2016, pp: 40-51-ISSN: 0959-2448
RIEPILOGO
Il presente lavoro intende dimostrare che l’insediamento di principio nella sua essenza non è realizzato dal magistrato togado nella pratica delle corti, come il dogma iscrivere il suo lungo cammino di studi e di formazione che lo rende in grado di decidere e discutere sulle loro decisioni, ma legalmente incapace di articolare conciliante tecniche sufficienti a porre fine al conflitto in modo più armonico. Si dimostrerà che il giudice prepara dato che molto tempo prima di essere investito nella giurisdizione, in corsi di preparazione per concorsi e, dopo l’approvazione, i corsi proposti per i nuovi giudici di essere un diretto del decisore, colui che ha il potere di decidere. La figura del conciliatore diverge completamente la diretta autorità del processo decisionale. Che cerca di conciliazione tecniche valide per porre fine alla controversia, tecniche che il magistrato come una regola non dispone o interessati a conoscere.
Parole chiave: principio. Conciliazione. Riconciliati. Decisore. Giudice.
RIEPILOGO
Questo libro intende dimostrare che il principio conciliante nella sua essenza non è raggiunta da magistrato robin nella prassi giudiziaria, come il dogma sviluppato nel suo lungo viaggio di studio e di formazione che lo rende in grado di decidere e sostenere legalmente sulle loro decisioni ma incapace di articolare tecniche abbastanza conciliante porre fine al conflitto più armoniosamente. Si dimostrerà che il giudice sta preparando dal momento che molto tempo prima che esso investito nella giurisdizione in corsi di preparazione per gare d’appalto e, dopo l’approvazione, i corsi offerti per nuovi magistrati essere il diretto decisore, colui che ha il potere di decidere. La figura del conciliatore è completamente in disaccordo con la figura del creatore di decisione diretta. Che, cerca di applicare tecniche di conciliazione per porre fine alla controversia, tecniche che il giudice di solito non ha, né si preoccupa di sapere.
Parole chiavi: principio. Conciliazione. Conciliatore. Decisione. Maker. Giudice.
INTRODUZIONE
Nella definizione di Mauritius Godinho Delgado (2007:187), i principi sono “proposizioni fondamentali che informano la comprensione del fenomeno. Sono linee guida centrale quale dedurre un sistema giuridico e che, dopo che ha dedotto rapporto, informandolo “.
Tuttavia, il concetto non deve essere visto come semplicistico come l’argomento è una questione di disaccordo tra gli indottrinatori grandi.
Per Divya Streck (1999:86), “i principi generali del diritto hanno significato definito. Alcuni studiosi dicono che i principi conformi alle norme della legge naturale, universale e immutabile verità legale ispirato dal senso di equità “.
Robert Alexy (2008:117) “principi sono comandamenti di ottimizzazione a fronte della possibilità di fatto e di diritto”.
In un articolo pubblicato nel 2011 da criticare il voto, il ministro Luis Fux, Professor Padman Streck, menziona Robert Alexy e denota la sua definizione di principi come: “per Alexy, come citato e leggere (e meno compresi) e sostenitore della distinzione semantico-strutturale tra norme e principi, i principi sono la pena priori largamente (warrants di ottimizzazione). Circostanze specifiche possono rendere la sua portata è limitata. I principi – che, in alcuni passaggi della sua teoria dei diritti fondamentali, Alexy equivale con le loro fondamentale diritti-sono in rotta di collisione, e i criteri di proporzionalità derivato dalla ponderazione risolvere questa apparente contraddizione, causando, in un caso specifico, uno di loro prevale. Ricordate che il risultato della ponderazione dei principi collisioni è una regola che Alexy chiama “fondamentale destra adscripta standard” (che, nella pratica quotidiana dell’applicazione della legge, nessuno lo fa).”
Come vediamo, definire principio non è così sempliciotto come vogliono alcuni gli indottrinatori, ma non è l’oggetto di questo lavoro. L’approccio è solo per giustificare l’importanza di questo istituto che per ciò in cui crediamo è il punto di partenza di tutto il conto.
Così, il principio della riconciliazione deve essere visto come un fattore determinante in quello che saranno trattati in questo lavoro perché esso si avvicinerà alla luce dell’articolo 764 del consolidamento delle leggi del lavoro e dell’articolo 2 della legge 9.099/95.
La legge di conciliazione 9.099/95
È un dato di fatto quello corti di legge 9.099/95 che ha creato la speciale, soprattutto il civile espanso accedere alla magistratura di classi di reddito più basse che non hanno messo da parte i loro diritti, anche se finanziariamente, con scarsa possibilità di accesso senza un avvocato.
Fatto è prevedibile, perché questo era uno degli obiettivi della legge che, sulla scia del codice di difesa del consumo del 1990, la finalità di garantire i modi bisognosi di essere istruito il suo diritto quando offeso.
È anche un dato di fatto che la creazione di tribunali e l’accesso sarebbe la domanda che ha reso popolare l’oggettivato magistratura travagliata. Così, legge 9.099/95 sottolinea espressamente l’Istituto di conciliazione come sarà.
Si può affermare che il principio conciliante promosse dall’avvento della legge 9.099/95 che istituisce i tribunali speciali deriva dal sistema giuridico Justrabalhista. Questo è perché, in che, poiché la regola è sempre pensato di riconciliazione come se controlli qui sotto.
La formulazione dell’articolo 21 della legge 9.099/95 è molto simile a quello dell’arte. 846 del CLT, come si applica:
“Art. 846-aperto a udienza il giudice o il Presidente proporrà la conciliazione. (Formulazione di legge numero 9022, 5.4.1995)
- 1-se non c’è termine di aratro del contratto è firmato dal Presidente e dai litigators, consegnando il termine e le altre condizioni per la sua realizzazione. (Incluso dalla legge n. 9022, 5.4.1995)
- 2 °-tra le condizioni di cui al paragrafo precedente, può essere stabilita da parte che non rispettano l’accordo necessario per soddisfare pienamente la richiesta o pagare un’indennità di concordare, non pregiudicano il rispetto dell’accordo. (Incluso dalla legge n. 9022, 5.4.1995)”
Infatti, la legge sullo sciopero previsto velocità e una maggiore efficacia nel “dire no” in casi di minore complessità, favorendo la conciliazione. Così, è la regola della legge 9.099/95:
“Art. 2 che il processo sarà guidato da criteri di oralità, semplicità, informalità, economia processuale e di velocità, cercando, ove possibile, la conciliazione o transazione.
Sezione VIII
La Corte di arbitrato e conciliazione
Art. 21. Aprire la sessione, togado o giudice laico chiarirà le parti presenti sui vantaggi della conciliazione, mostrando loro i rischi e le conseguenze del contenzioso, soprattutto per quanto riguarda le disposizioni del § 3 dell’art. 3 della presente legge.
Art. 22. La riconciliazione sarà condotta dal giudice togado o laici o conciliatore sotto la sua guida.
Comma unico. Ottenuto la riconciliazione, questo sarà ridotto a scrivere e approvato dal giudice togado, dal titolo esecutivo efficacemente frase
Art. 24. Non raggiunto conciliazione, le parti possono scegliere, di comune accordo, di arbitrato, come previsto in questa legge.”
Senza dubbio, la conciliazione dove richiede soprattutto l’affare si concentra su un problema specifico e non c’è nessuna necessità di proteggere i collegamenti di qualsiasi tipo è l’output più consigliato e la legge 9.099/95 favorendo tali situazioni, non poteva adottare un altro principio di quella di conciliazione.
CORTE DI CONCILIAZIONE SPECIALIZZATA
Più che un principio, la regola nel sistema giuridico del lavoro è il tentativo di conciliazione come estratti dall’articolo 764, chapeau: “le controversie individuali o collettive presentate ai tribunali del lavoro sarà sempre soggetta a conciliazione”.
Lo stesso dispositivo giuridico, paragrafi 1 e 3 rafforzare la determinazione conciliante come intravisto:
“arte. 764.
- 1. ai fini del presente articolo, i giudici e il lavoro di tribunali impiegano sempre facilitazione e persuasione verso una soluzione conciliante di conflitti.
- terzi possono festeggiare la chiusura accordo del procedimento anche dopo aver chiuso il giudizio conciliante. “
Per quanto riguarda le disposizioni del paragrafo 3, il sistema giuridico della conciliazione del lavoro possa essere proposte e portato avanti in qualsiasi momento e in qualsiasi fase del processo, compresa l’attuazione.
Infatti, non è raro nelle aste giudiziarie e aste pubbliche condotte dalla giustizia specializzata, un sacco essere ritirati momenti prima di essere offerti al pubblico prima della firma e approvazione dell’accordo. In questi casi, il giudice esamina la convenzione e decide per la sua approvazione in modo che spaventa gli effetti cool. Il rilascio delle merci ha impegnate e la fornitura per lo smaltimento mediante asta pubblica o piazza è subordinato al rispetto della regola del concordato.
Tuttavia, ho intravisto la proposta di conciliazione obbligatoria solo sul dispositivo di cui sopra. Nel rito del lavoro ordinario è determinato che: “Art. 846-aperto a udienza il giudice o il Presidente proporrà la conciliazione. (Formulazione di legge numero 9022, 5.4.1995)…
Art. 850-completare l’istruzione, le parti possono aggiungere motivi finale nessun surplus di 10 (dieci) minuti per ciascuno. Quindi il giudice o il Presidente rinnoverà la proposta di conciliazione, non rendendosi conto di questo, da tramandare la decisione.
Tale regola, originariamente da principio conciliante associa l’efficacia della trattazione orale e della sentenza alla formulazione proposta conciliante, poiché, se non espressamente appaiono nei minuti delle proposte di conciliazione udienza con la sentenza, la sentenza può essere ribaltata. Queste sono questioni di ordine pubblico, come se gli estratti di giudicati sotto:
“TRT-23-ORDINARIO DEL LAVORO RISORSA RO 1,412,200,900,623,006 MT 01412.2009.006.23.00-6 (TRT-23)
Data di pubblicazione: 01/12/2010
Menù: Nullità per mancanza di proposta di conciliazione. Diritto del lavoro stabilisce espressamente in vari imperativo di dispositivi di schiavitù della proposta di conciliazione controversie individuali e collettive. Questa è la procedura che favorisce l’autonomia della volontà delle parti per mezzo di una soluzione negoziata sotto la tutela dello stato. Il giudice in forma di condurre i negoziati tra le parti stampa linee guida al fine di risolvere i conflitti al fine di portare la pace sociale e favorendo la durata ragionevole del processo. La sottomissione della proposta di conciliazione collettiva è, pertanto, soggette a ordine pubblico, la cui inosservanza richiede la dichiarazione di nullità del procedimento decisionale applicato. Un’impugnazione ordinaria tale disposizione dichiarare nulle tutte le atti decisionali praticata dall’ordine di FL. 177 e determinare il ritorno del caso indietro alla Corte inferiore per la normale elaborazione, lasciando gli altri imputati materiali ricorrente svantaggiati”.
“MA DI TRT-16-00044-2007 44,200,799,916,003-999-16-00-3 (TRT-16)
Data di pubblicazione: 23/11/2007
Menù: Nullità procedurali. ASSENZA DELLA PROPOSTA DI CONCILIAZIONE. Il tentativo di conciliazione obbligatoria, sulla falsariga dell’articolo 764 del bilancio consolidato, è imperativo di politica pubblica, che porta alla sua assenza assoluta nullità del processo. Visto, segnalato e discusso queste auto a presentare ricorso, in cui sono partiti (denunciante) PETER AGUILAR e comune di BURNOPFIELD/MA (sostenuta). ”
Il principio della riconciliazione è così presente e così rappresentante in quel rende giustizia spaziale giudicato la frase homologatória del contratto di lavoro e hanno carattere non è impugnabile, escluse le assicurazioni sociali e può essere modificato solo dall’azione di terminazione. Tale asserzione è amparo nel punto unico d’arte. 831 del CLT che offre così: Art. 831, la decisione sarà presa dopo le parti respingeva la proposta di conciliazione.
Comma unico. In caso di conciliazione, il termine viene disegnato fino essere vale come decisione non sono impugnabili, fatta eccezione per il sistema di sicurezza sociale in materia di contributi che sono dovuti. (Formulazione dalla legge n. 10035, 25.10.2000)
CONCILIAZIONE E CONCILIATORE
Come affermato da Claudio Ribas (2014:114), “riconciliazione è uno strumento importante per consolidare la politica di risolvere le controversie senza l’intervento dello stato, attraverso il suo potere di giudicare, ma attraverso adeguatamente preparati per condurre il procedimento tecnico”.
Il miglior concetto di conciliazione che abbiamo trovato è quella definita dalla Corte di giustizia di stato di São Paulo, che determina quindi: “auto processo, informale ma composizione strutturata, in cui uno o più facilitatori aiutano le parti a trovare una soluzione accettabile per tutti”.
Questa definizione viene estratta la figura di quello che noi chiamiamo “decisore indiretta”, che è quello che agirà sull’affare al fine di intervenire indirettamente il risultato usando metodi scientifici per comporre loro stessi partiti. La figura dei facilitatori nella definizione di cui sopra è quello del conciliatore (decisore indiretta) e la figura di togado il giudice.
Secondo l’opuscolo offerto dal TJSP richiede il conciliatore (decisore indiretta):
- Stabilire l’attendibilità (accettazione del conciliatore delle parti)
- Ascoltare attivamente sapere ascoltare con equanimità, deve far parlare senza fermarli prima di sentire che cosa desidera effettivamente dire. (“ASCOLTA PER ASCOLTARE, NON RISPOSTA”)
- Riconoscere le sensazioni (necessità o secondi fini), che saranno la base per la negoziazione
- Fare domande a risposta aperta (non contenente nessuna attribuzione di colpa)
- Essere liberi dalle prove e valutazioni (neutralità)
- Separare le persone dal problema
- Creare obiettivi standard
- Ottenere l’autonomia della volontà (atteggiamento spontaneo)
- Intervenire con parsimonia (e veloce)-si raccomanda che il conciliatore non intervenire inutilmente.
- Confidencializar udienza (confidenziale)
Controlla qui per cercare l’applicazione di tecniche che influenzano le parti in modo che raggiungano un’interferenza indiretta autocomposição chiaro nel processo decisionale.
Che cosa è richiesto in sede di conciliazione è che, con poca interferenza da indirette, le parti possono decider insieme e comporre una soluzione al conflitto senza un decisore diretto (giudice togado) decidere per uno dei lati.
Si può affermare che, in sede di conciliazione le parti rinuncia qualsiasi diritto di avere una soluzione rapida ed efficace del conflitto. Si può ancora dire che se che se la ricerca è che le parti singolarmente perdite un po ‘ così tutti vincere troppo, perché ha resistito a un reclamo portato a togado giudice e tutela giurisdizionale non può solo porre fine al conflitto come ancora non meglio giustizia.
Francisco José Cahali (2012:37), “autocompositivas soluzioni, anche se esso può coinvolgere una terza parte come un facilitatore di comunicazione (anche con proposte di soluzione, poiché il caso potrebbe essere), il risultato finale dipende unicamente la volontà delle parti; l’accettazione o il rifiuto di composizione è nella volontà dell’interessato. Già nel heterocompositivos metodi, la soluzione del conflitto è questione da parte di terzi, con il potere di entrambi (magistrato, arbitro, ecc.) dare perché ne nella soluzione assegnato; le parti devono essere sottoposti al decisione il terzo preferito, anche se contrarie ai loro interessi “.
Per le banche, “Abbiamo anticipazione di conciliazione reale della fine del processo, come è consentito il conciliatore indagare sulle cause della controversia, per stabilire il dialogo franco e l’obiettivo tra le parti, tra cui, prendendo conoscenza dello stato di solvibilità del debitore, nel caso di arredate obbligo di fare o non fare e soprattutto in situazioni di schiacciante contestazioni contenuti.”
Audace in disaccordo con le affermazioni, come già accennate può essere visto nella figura una conciliazione che chiamiamo indirette decider perché, nonostante la volontà di scegliere le parti come una finale, conciliante o non, c’è la forte influenza del conciliatore che, a differenza del Mediatore, interferisce nella domanda fornendo proposte e che influenzano le parti.
Di conseguenza, è possibile affermare che, dalla migliore tecnica può applicare, il conciliatore non è senza approfittando di uno dei lati di influenzare l’altra parte a compromessi o anche non cedere. Non c’è nessuna esenzione, certamente.
Tali terrazze sopra tecniche non sono gli stessi applicati nella mediazione, la cui complessità è molto più elevato così come le abilità e la formazione del facilitatore. Tuttavia, non si tratta di mediazione a che fare con i principi esplorati qui.
IL GIUDICE E IL CONCILIATORE
Come dimostrato per il conciliatore si adatta applica tecniche per il quale le parti stabilirsi ed essere su auto una soluzione meno traumatica al conflitto, ma soggetto a certa misura. Cosa succede se la domanda è se ci sono armonicamente nella stessa figura come giudice associato e il conciliatore.
Questo è perché il decisore diretto è stato indottrinato tutta la sua vita accademica di prendere decisioni, imporre misure, determinare, vale a dire l’ultima parola, poiché il decisore indiretto-conciliatore – ha altri obiettivi e altre ideologie oltre altri indottrinamento.
Nel suo “Ermeneutica e (m)” professore Padman (1999:51) fa menzione di quanto sopra dichiarato, come se gli estratti:
“Ideologicamente, questa crisi del paradigma (doppia) si trova in un groviglio di credenze, feticci e valori di giustificazione attraverso specifici soggetti chiamati per Gabriella (1994:57) di buon senso teorico dei giuristi che sono legittimati attraverso discorsi prodotti dalle istituzioni, quali i parlamenti, campi, scuole di diritto, associazioni professionali e pubblica amministrazione. Questo concetto rispecchia un complesso di conoscenze accumulate inserite le pratiche legali istituzionali, esprimendo, ma un insieme di rappresentazioni, teleologiche, morale, estetici, politici, metafisici, epistemologici, scientifici, tecnologici, professionale e familiare avvocati marikatorchio nelle loro attività per mezzo di dogmatica giuridica “.
E ancora, “il comune senso coisifica il mondo teorico, compensa le carenze della scienza giuridica”.
Come si può dire, il “giudice” è indottrinato a tali e fare, o dovrei dedicare, sua vita nel perseguimento della conoscenza per interpretazione giuridica della regola e l’applicazione nel caso di studio.
Gli studi legali di norma sono in questo senso, la migliore applicabilità delle decisioni, applicazione razionale di “decisum”, come ci si accorge in Alexy (1991) nella sua teoria delle argomentazioni giuridiche che porta un discorso razionale e logico nel perseguimento di “rivendicare” correzione del discorso giuridico.
D’altra parte, il conciliatore non ha avuto questo dogmatica e la formazione in pratica, anche deve essere un professionista del diritto di ricevere formazione per applicazione della tecnica conciliante senza demeriti.
È possibile affermare in una semplice analisi, che in un certo senso, siamo tutti i conciliatori perché, ad un certo punto nella nostra vita partecipiamo a un conflitto di discussione o interventivamente di qualche tipo, sia al lavoro, a casa, in un rapporto con gli amici o vicini di casa, che assiste nella risoluzione del conflitto e sulla composizione. Così, tutti noi abbiamo qualche esperienza intuitiva nella risoluzione dei conflitti attraverso l’uso di conciliazione.
Recentemente, in occasione della risoluzione 125/2010 del Consiglio nazionale di giustizia che ha creato i centri giudiziaria di risoluzione dei conflitti e la cittadinanza attraverso la determinazione di parametri per l’abilitazione di conciliatori e mediatori. Si scopre che il suddetto allegato non definisce chi può essere un conciliatore e mediata, deducendo che può essere qualsiasi persona, anche senza alcuna formazione professionale adeguata.
Silenzioso come la risoluzione, è i tribunali qualificano o selezionare il professionista, come per il requisito della Corte di giustizia di São Paulo che determina:
“Chi può fungere da conciliatore.
I conciliatori sono ausiliario giustizia, reclutato, preferibilmente fra Bachelor in legge, reputazione immacolata e che hanno comportamento professionale e sociale compatibile con la funzione”.
Certamente, i requisiti per il sistema giudiziario richiedono dedizione infinitamente più grande, passando attraverso vari stadi probatorio e anni dedicati all’apprendimento.
CONSIDERAZIONI FINALI
Partendo dalla premessa precedente, sarebbe molto ingenuo applicazione delle tecniche di composizione dal giudici togados auto, poiché qualsiasi essere umano ordinario può essere un decisore indiretta, dedicando poco tempo alla sua vita allo studio delle tecniche applicabili e in molti casi avrebbe fatto molta più capacità innata di locutória un risultato pratico, perché un giudice togado dedicato anni a spendere gara ed essere investito nella giurisdizione.
Un essere mitologico è un essere dell’immaginario. La mitologia è lo studio dei miti e miti non sono altro che finzioni, factoides, favole. Questa figura è quello che rappresenta il giudice conciliatore. Un mito.
Come già spiegato, la conciliante è attività a chiunque. In alcuni casi, anche grado necessario come nel caso dei giudici estinto del lavoro della Corte di lavoro che sono stati nominati dai sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro semplicemente di essere leader sindacale. Tali giudici avevano il compito, e conciliante solo dopo correzione costituzionale 24, del 09/12/1999, era la figura del giudice vocale su corti di lavoro. Con questo, le attestazioni di lavoro che sono state giudicate in prima istanza le cuciture di conciliazione e di prova (formata da un giudice togado, un dipendente-rappresentante e rappresentante una vocale vocale dei datori di lavoro), è venuto per essere giudicati nel lavoro bastoni, composta da un giudice unico (togado).
Il giudice non togado c’è qualcuno. In pratica solo offerte conciliazione alle udienze per motivi di determinazione legale e la sua frase sarebbe null se non ofertasse.
“Giudice conciliatore” quando deve applicare il principio conciliante nel suo pubblico, in regola impone l’affare con minacce ai partiti che suggeriscono che ci possono essere delle sanzioni in caso di rifiuto l’offerta. È vero che in questi casi non c’è nessuna conciliazione e l’accettazione di applicate dalla paura di ciò che può venire.
Montare l’applicazione del principio di proporzionalità (WAR CHILD, 2003:245). La risposta è sì, naturalmente. Il concetto di proporzionalità si riferisce alla prudenza nel determinare il rapporto appropriato fra le cose. L’idea di proporzionalità si rivela non solo come un importante principio giuridico fondamentale, ma costituisce anche un vero telaio polemico, per esprimere un giudizio accettato come equo e ragionevole in generale, di comprovata utilità nel risolvere problemi pratici. Questo principio è definito da Willis con tale enfasi che lo chiamano principio di principi.
Infatti, è non quello che appare nella regola. In molti casi, anche su richiesta delle parti per fare un intervento offrendo una soluzione conciliante per trattare (proporzionalità), rifiuta categoricamente perché la sua “posizione” non consente tale un allenatore. Quando non è limitato alla domanda di se o non d’accordo – Nizza – e di formalità, o continua il pubblico (nel caso i tribunali del lavoro) o determina le prestazioni della programmazione udienza di istruzione della sentenza come.
La figura mitologica di giudice peacemaker o conciliatore è facilmente controllata dal comportamento del magistrato. La sua formazione è stata sempre nel senso di prendere decisioni, in quanto è a questo che lo stato investe nella giurisdizione. È addestrato per analizzare e interpretare come legislazione di modo positivista e applicarlo al caso. Mai neutro al fine di muovere i pezzi e portarli a una composizione di auto come è l’obiettivo del conciliatore.
Nessuna delle regole presentate nel libretto della Corte di giustizia di São Paulo – sopra – è seguita da giudice togado da un semplice fatto: chiunque può eseguire loro e togado il giudice, nella sua visione, non solo qualcuno. Tali compiti sono troppo per chi ha dedicato smorfiosi per anni agli studi legali ed è investito nella giurisdizione e ha il potere di decidere.
RIFERIMENTI
ALEXY, Robert. Teoria dei diritti fondamentali. Traduzione di Virgilio Afonso da Silva. São Paulo: Malheiros, 2008
ALEXY, Robert. Theorie der Juristischen argomentazione. Francoforte sul meno: Suhrkamp, 1991 (Zilda Hutchinson Schild Silva)
CAHALI, Francis Joseph. Corso di arbitrato. 2 ed. São Paulo, Revista dos tribunali. 2012
DELGADO, Mauricio Godinho. Corso di diritto del lavoro. 6. Ed. São Paulo: LTR, 2007
RIBAS, Claudio. Avanzati studi di mediazione e arbitrato/coordinamento Armando Sergio Prado de Toledo, Josrge Toast, José Carlos Ferreira Alves. 1 ed. Rio de Janeiro: Elsevier. 2014
STRECK, Divya Luiz. Crisi di ermeneutica e (m): A esplorazione ermeneutica della costruzione del diritto. Porto Alegre: Editora avvocato, 1999
Gabriella, Luiz Albert. Introduzione generale alla legge i. Porto Alegre: Fabris, 1994
Siti Web:
<www.conjur.com.br inistro-fux-presuncao-inocencia-regra-nao-principio=””>.</www.conjur.com.br> accesso 16/06/2014
<www.planalto.gov.br civil_03/decreto-lei/del5452.htm=”” decreto-lei=”” 5.452=”” de=”” 1º=”” de=”” maio=”” de=”” 1943=””>.</www.planalto.gov.br> accesso 16/06/2014
<www.planalto.gov.br civil_03/leis/l9099.htm=””>.</www.planalto.gov.br> accesso 19/06/2014
<www.tjsp.jus.br ownload/conciliacao/apostila_juizados_especiais_civeis.pdf=””>.</www.tjsp.jus.br> accesso 19/06/2014
www.Priberam.PT/dlpo/decisor. accesso 24/06/2014
[1] Specialista di avvocato nella procedura civile e nel lavoro, master di laurea in risoluzione alternativa delle controversie Business Solutions – Escola Paulista de Direito – e-mail: [email protected]